È morto Marcelo Grosman, artista fotografo e manager culturale

È morto Marcelo Grosman, artista fotografo e manager culturale
È morto Marcelo Grosman, artista fotografo e manager culturale

Marcelo Grosmann (Buenos Aires, 1959) è stato ideatore e direttore delle edizioni di Studio aperto che ha rivitalizzato la scena delle arti visive nella città, direttore dei festival di Buenos Aires, co-direttore degli Incontri di Pensiero Urbano e attualmente era responsabile della comunicazione al Teatro Colón.

Il lavoro di Grosman è carico di idee sulle pratiche istituzionali e sui loro effetti sul corpo e sull’immagine. Inizia a lavorare con un approccio tradizionale alla fotografia negli anni Ottanta, sviluppando una serie di ritratti di giovani soldati e ufficiali di marina, quando il tema militare era ancora dolorosamente presente vista la recente fine degli anni della dittatura militare in Argentina.

Dalla serie “Guilty” di Marcelo Grosman

Ha poi utilizzato il mezzo fotografico in modo diverso, abbandonando la cattura di immagini di prima mano e utilizzando invece immagini trovate. La tua serie Colpevole Sono grandi stampe monocromatiche che si sovrappongono ai volti dei criminali condannati.

Inscritto nella riflessione sul corpo – la sua immagine -, sulle istituzioni di controllo, sulla perdita di verità nell’immagine (a favore dell’idea di verosimiglianza), il lavoro di Grosman approfondisce un concetto che chiama processo di cattura ottica . Nata inizialmente intorno a strategie legate alla fotografia tradizionale, ha incorporato nel tempo una certa idea di teatralità, quasi performativa, dove l’opera si completa con il viaggio dello spettatore, attraverso sistemi che destabilizzano e ripercorrono il percorso dell’oggettività della macchina fotografica, allo stesso tempo costruendo nuovi significati.

L’evoluzione più recente del suo lavoro è costituita da immagini prodotte con tecnologie lenticolari che condensano diversi secondi di filmati tratti da film didattici della metà del XX secolo, destinati a insegnare la sessualità, l’igiene personale, la buona postura o il primo soccorso. Le immagini che si attivano mentre lo spettatore passa davanti all’opera finiscono per caricarsi di un erotismo inquietante o diventare pseudo-astratte.

Immagine della mostra “L’invenzione del paradiso”, di Marcelo Grosman alla Fondazione Andreani (Nacho Iasparra)

Il suo lavoro ha avuto mostre personali presso The Mission Projects, Chicago, USA; Galleria Municipale des Arts, Sidi Bou Said, Tunisia; La Casa dell’America, Madrid, Spagna; Galleria Foster Catena, Buenos Aires e Centro Culturale Recoleta, Buenos Aires.

Tra le numerose mostre collettive che hanno incluso il suo lavoro ci sono Dalla Caverna al Centro Culturale MOCA nel 2008; La Città e il Fiume alla Fundación Proa nel 2006 e alla V Biennale di Porto Alegre. Le sue opere sono nelle collezioni del Museo di Arte Latinoamericana di Buenos Aires (MALBA), Museo di Arte Moderna di Buenos Aires (Museo Moderno); Musée de Charleroi, Belgio e molte importanti collezioni private in America Latina, Stati Uniti ed Europa.

 
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