il dolore di Lucila Vit Glamorama

il dolore di Lucila Vit Glamorama
il dolore di Lucila Vit Glamorama

Autore: Fran Varela / 1 maggio 2024

“È stata la cosa più difficile che ho dovuto vivere”, riassume senza dubbio Lucila Vit sulla morte di suo padre l’anno scorso. La figura che veniva dall’Argentina, ha vinto Miss Reef nel 2005 ed è stata nei programmi, ha detto a La Divina Comida:

«Aveva 71 anni. Il suo compleanno cadeva esattamente il 25 agosto e il 26 siamo andati a Punta Cana. È stato un viaggio da sogno perché lo desideravamo da tanto. Ho deciso di invitare mio padre e mia madre per il suo compleanno. E Rafa (Olarra, il suo fidanzato e padre di sua figlia) ha invitato i suoi genitori e sono venuti Jose e Rafita. Siamo arrivati ​​ed eravamo tutti senza aria, perché faceva molto caldo, oltre all’umidità.

“A mio padre piaceva davvero camminare, camminava per chilometri e chilometri ogni giorno. Allora il primo giorno gli dico ‘andiamo a fare una passeggiata’. Si è sentito male, si è preso il petto, ma io ho detto “fa parte del gioco, siamo tutti uguali”. Così, quando l’ho invitato a camminare, mi ha detto: “fammi vedere, perché potrei essere un po’ senza fiato”. Aveva un problema al cuore riscontrato vent’anni fa, un medico, molto quadrato, non voleva sottoporsi ad un intervento chirurgico.

“Fino all’ultimo giorno, il giorno prima del nostro ritorno, vado nella loro stanza e dico loro ‘Non voglio andarmene, ci stiamo divertendo così tanto.’ E mio papà ‘sì, che bello, grazie di tutto, per questo bellissimo regalo che ci hai fatto.’

“E quel giorno non andarono a fare colazione perché mio padre si sentiva male. Stavo giocando con mia figlia quella stessa mattina. E mia mamma mi dice ‘lo porterò dal dottore per vedere cosa ha.’ E lì mia madre mi scrive ‘sta bene, ma sembra che abbia del liquido nei polmoni’.

“Quando siamo arrivati, mia madre mi ha detto: ‘Non capisco niente, è andato in arresto cardiaco’. È lì che mi è crollato il mondo. Sono entrato in uno stato di shock, penso che per quattro giorni di seguito non sapevo dove mi trovavo. Agus mi ha parlato, mi ha chiamato ‘mamma’, ed ero in un’altra dimensione, o non capivo nulla. Ha detto “questo è uno scherzo, non può essere”. Come se non bastasse, stavano registrando un film, io abbracciavo il palo piangendo e loro dicevano ‘puoi venire? È solo che stiamo registrando. Azione!’.

“Lì avevo già pensato al peggio. E quando ce lo dissero, il mio mondo andò in pezzi, la mia anima si ruppe in mille pezzi e ancora oggi non c’è notte in cui non mi addormenti con un’angoscia incurabile. È orribile. È tutto molto forte.”

 
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