La riflessione emozionata di Sara Carbonero sulla chemioterapia: “Ho passato mesi senza guardarmi allo specchio”

La riflessione emozionata di Sara Carbonero sulla chemioterapia: “Ho passato mesi senza guardarmi allo specchio”
La riflessione emozionata di Sara Carbonero sulla chemioterapia: “Ho passato mesi senza guardarmi allo specchio”

Sara Carbonero ha voluto condividere un momento più intimo con uno dei suoi figli in una delle situazioni più difficili che ha vissuto fino ad oggi. Ricordiamo che alla giornalista è stato diagnosticato un tumore maligno all’ovaio e ha dovuto sottoporsi a un trattamento chemioterapico e ad un successivo intervento chirurgico. Ed è proprio in questo momento che Sul suo account Instagram ha raccontato un momento con il figlio maggiore subito dopo essersi sottoposto al sesto e ultimo ciclo di chemioterapia.

Senza dubbio, uno dei momenti più difficili della sua vita e dal quale a poco a poco esce raccontandoci ora di più su come furono quei mesi. Solo poche settimane fa si era mostrata ai follower con i suoi capelli veri, in una foto senza trucco, e con un’altra riflessione su cosa significasse per i suoi figli il fatto di non avere più i “capelli finti”, a causa della perdita subita con trattamenti per curare il cancro.

Questa volta si è riaperto per i suoi follower a dimostrazione della grande capacità di adattamento che i bambini hanno in situazioni come questa e come le hanno fornito un sostegno incondizionato.

Sara Carbonero nel momento in cui i suoi figli l’hanno vista senza capelli dopo la chemioterapia

La giornalista ha raccontato di aver passato mesi senza guardarsi allo specchio e che è stato suo figlio a mostrarle che aveva perso tutti i peli delle sopracciglia e delle ciglia. “Mamma, è solo che hai le sopracciglia grigie e non assomigli a te stessa.”

Non sapevo davvero come uscire da lì e mi è venuto in mente di dire: E le ciglia? Hai visto che mi è rimasto un solo sopravvissuto? UN! I più coraggiosi!!
Ha cercato di fregarmi, ovviamente, ridendo e abbiamo iniziato una lotta con i cuscini e poi siamo passati a qualcos’altro. Ho registrato quella conversazione come tante altre scomode, in cui grazie alla sua capacità di adattamento fu tutt’altro che traumatica.

Ancora oggi raccontano con orgoglio ai loro amici quando la mamma aveva i capelli “come un maschio”.
Il giorno in cui mi hanno visto così per la prima volta, ho portato loro degli enigmi per distogliere la loro attenzione, come mi ha detto lo psicologo.

La risata arrivò quando quella stessa estate apparve in TV una pubblicità di shampoo che avevo registrato mesi prima con i miei lunghi capelli che li scuotevano avanti e indietro. È l’altezza delle altezze. Questo ha aiutato i nani a imitarmi e ad incoraggiarmi: “Lo rifarai presto, mamma”. “E poi non avrai più le sopracciglia grigie.”

 
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