La nostalgia per i film degli anni 2000 travolge Hollywood

Non sarebbe illogico supporre che, se hai riconosciuto la maglietta arancione del campo, il costume sexy di Babbo Natale e l’omaggio del Distretto 12, probabilmente sei uno di quelli nati negli anni ’90, uno di quelli che sognavano di andare alla scuola di magia e magia più famosa del mondo e a chi voleva trovare una foresta nascosta in fondo all’armadio. O è così, oppure sei della Gen Z.

Ai primi dire che siamo diventati adulti, il che, tradotto in linguaggio cinematografico, significa che è arrivato il momento in cui i film che hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza hanno cominciato ad adottare il cognome di film “originale”. Che si tratti di remake, spin-off, prequel o sequel, nessun lungometraggio o saga di successo sembra sfuggire al passare del tempo.

Tra la guerra di chi pensa che sia troppo presto per tornare ai titoli degli anni 2000 e di chi attende con ansia queste (non così) nuove storie, il successo di produzioni come il prequel di I giochi della fame o la serie di Percy Jackson introdurre una nuova domanda: Noi Millennials viviamo in un’eterna adolescenza? E se sì, è una cosa negativa?

Il successo dei remake

Chi non rientra in questa fascia d’età si chiederà perché alcuni aggiornamenti vengono celebrati mentre l’annuncio di altri non è stato ben accolto. La risposta è la stessa che si potrebbe dare a qualsiasi domanda: dipende, in questo caso, dal film su cui si vuole tornare e dal tipo di aggiornamento che si decide di effettuare.


Prendiamo, ad esempio, il nuovo adattamento in formato serie della saga letteraria Percy Jackson (il fatto di trasformare i film in produzioni a capitoli sarebbe un altro argomento da studiare a parte). Capirne il successo non è complicato: dopo un disastroso adattamento del 2010 che non aveva nulla a che vedere con i libri originali, lo stesso autore Rick Riordan l’anno scorso ha annunciato una nuova produzione da lui supervisionata.

Pur essendo una storia pensata per un pubblico di bambini (per questo i centenari più piccoli riconoscono quel ragazzino dai capelli ricci e dalla maglietta arancione), la nostalgia di una generazione che non ha goduto dell’arrivo di questa avventura da semidio al cinema non solo ha celebrato una nuova versione, ma ha reso questa serie un successo, poiché sarebbe sorprendente sapere quanti telespettatori hanno tra i 20 ei 30 anni.

Immagini dagli adattamenti di 'Percy Jackson'
Immagini dagli adattamenti di ‘Percy Jackson’
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Un altro caso diverso è quello di Cattive ragazze. La commedia su quanto sia difficile essere donna al liceo è stata un successo assoluto tra i giovani nel 2004 e, anche se, con il passare del tempo, non ha perso il suo umorismo, alcune battute come i rapporti sentimentali tra insegnanti e gli studenti o l’esagerata sessualizzazione del film originale iniziarono a essere lasciati indietro.

Anche in questo caso, però, la giustificazione della nuova versione si trova nel viaggio che la storia ha avuto a Broadway, dove è stata adattata in musical dal suo stesso creatore, Tina Feyche è ancora una volta dietro queste novità cattive ragazze e questo è il motivo per cui il remake è stato elogiato dalla critica. In aggiunta a questo, ovviamente, c’è un cast all’altezza dell’originale, qualcosa di simile Reneé Rapp, Angourie Rice e il resto può essere orgoglioso.

Immagini delle
Immagini delle “Mean Girls” del 2004 e del 2024
Cinemania

Quindi, senza avere la ricetta perfetta perché la notizia di un remake sia così presto per essere ben accolta, si può confermarlo il nome incaricato di riportarlo in vita diventa un pilastro fondamentale. Pensiamo, altrimenti, al fallimento di questa novità Gossip Girl o nella nuova versione di Narnia con cosa ci aspetta Greta Gerwig dietro le telecamere e che ha davvero emozionato i millennials che ancora ricordano con affetto quel leone, quella strega e l’armadio.


Margot Robbie in

Tutti i remake sono giustificati?

Ma il fatto che alcuni remake riescano a superare la riluttanza dei giovani degli anni 2000 significa che è giustificato aggiornare i titoli di quegli anni? Anche con risultati positivi, Non è troppo presto per recuperare le storie di inizio secolo? Soprattutto, storie ancora molto presenti, non solo tra i millennial, ma anche tra le nuove generazioni? Hollywood ci impedisce di abbandonare la nostra adolescenza?

Tra le reazioni negative alla nuova versione troviamo l’annuncio del remake in formato serie Harry Potter che, nonostante abbia promesso di seguire i libri alla lettera e di approfondire le storie dei personaggi, non è piaciuto ai fan dei film originali. E senza temi che possano beneficiare di un aggiornamento come nel caso di Cattive ragazzepiù difficile è trovare la giustificazione di questa nuova produzione (non dimentichiamo il azioni dal vivo dalla Disney).

Immagine tratta da 'Harry Potter'
Immagine tratta da ‘Harry Potter’
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Ciò porta alla domanda:Hollywood sta approfittando della nostalgia appena acquisita dai millennial per la loro infanzia e adolescenza? Sicuramente sì. Questo significa che le avventure dei nuovi Harry, Ron ed Hermione saranno un fallimento? Probabilmente no.

Anche se gli adattamenti non sono alla pari dei film, in termini di numero di spettatori, la serie può contare su un successo quasi garantito perché, per quanto negative siano state le reazioni sulle reti, nessun fan millenial del mondo magico perderà l’opportunità di verificare se il remake è così brutto come previsto.

Aggiungiamoci i nuovi fan della generazione Z e abbiamo già un potenziale numero 1. E, sebbene l’intenzione di Hollywood sia quella di liberarsi dalla nostalgia millenaria (cosa che, senza dubbio, sta ottenendo), non possiamo dimenticare la missione originale di i remake: connettersi con una nuova generazione.

Immagine dalla saga di
Immagine dalla saga di “Twilight”.
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Il successo delle produzioni hollywoodiane diventa così duplice: da un lato, con coloro che hanno vissuto i film originali e che sono ancora predisposti a godersi (o comunque a criticare) i remake dei loro film fin dall’adolescenza e, dall’altro dall’altro, i nuovi fan che scopriranno queste storie per la prima volta o apprezzeranno avere la propria versione aggiornata del film.

Da qui idee come il rinnovamento Crepuscoloun altro esempio di remake che, sebbene non sia stato ben accolto (almeno per ora) tra la generazione degli anni ’90, promette di essere un successo, non solo tra i millennial che, per quanto lo critichino, non si fermeranno guardandolo, ma tra centenari, che non provano quell’affetto particolare per la saga originale e che, quindi, potranno godersi appieno il triangolo amoroso tra vampiri e lupi mannari con i nuovi Edward, Bella e Jacob.

Le saghe infinite

Resta da evidenziare l’altro modo in cui l’industria cinematografica sfrutta i trionfi del passato, anche se, a dire il vero, si tratta di qualcosa che esiste da quando si è deciso che Guerre stellari non finirebbe mai. Sebbene quelli più colpiti da queste “saghe infinite” siano i successi degli anni ’70, ’80 e ’90, si tratta di una formula che non passerà mai di moda, da qui il continuo impegno per prequel come The Hunger Games: Ballata degli uccelli canori e dei serpenti.

Rachel Zegler e Jennifer Lawrence nei panni di Lucy Gray e Katniss Everdeen in 'The Hunger Games'
Rachel Zegler e Jennifer Lawrence nei panni di Lucy Gray e Katniss Everdeen in ‘The Hunger Games’
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Sia i remake che il seguito delle saghe sono qualcosa che, col tempo, ogni appassionato di cinema deve imparare ad accettare e ad affrontare. Ma sarà sicuramente più facile quando vederli non sarà considerato prolungamento di un’eterna adolescenza (c’è il Storia del lato ovest Di Spielberg) e quando non è passato così poco tempo da quando abbiamo smesso di vivere nell’era in cui uscivano i film originali.

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