cosa c’è da vedere negli ultimi tre giorni del festival

cosa c’è da vedere negli ultimi tre giorni del festival
cosa c’è da vedere negli ultimi tre giorni del festival

Saranno esposti nuovi titoli cartacei che celebrano anniversari importanti come “Paris, Texas” e “The Wishing Tree”; gioielli del cinema muto come “Il vaso di Pandora”, e quattro titoli dedicati al rock, tra tanti altri.

Il 26 aprile, in un futuro lontano e terribile, l’astronave del tenente Ripley arriva sul pianeta Acheron, dove vivono gli xenomorfi, che, come è noto, sono esseri molto poco socievoli. Per doppia coincidenza, il pianeta risponde alla designazione LV-426 e negli Stati Uniti. Il 26 aprile è formattato 4.26 (il mese a venire, il contrario di noi). Ciò accade in “Alien, l’ottavo passeggero” e con questi dati dal 2016, i fan del film celebrano l’Alien Day ogni 26 aprile, che ci crediate o no.

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Bafici non è mancato all’appuntamento, altrimenti forse avrebbe messo un film della saga nella sezione Rescue. Ma il centenario del georgiano non gli è sfuggito Tengiz Abuladzeun artista che seppe farsi valere anche sotto il regime comunista (da lui si vede “L’albero dei desideri”) né gli anniversari di “Parigi, Texas” (Wim Wenders1984) e “La cattura di Pelham 1-2-3” (Joseph Sargent, 1974), un film assolutamente commerciale, estraneo allo spirito dichiarato dei Bafici, ma molto bello e divertente, due pregi difficilmente riscontrabili in pochi altri film del Festival. interpreti, Walther Matthau, Robert Shaw, Martin Balsam, Héctor Elizondoparole grosse.

Insieme a queste, ci sono altre lodevoli opere da vedere in questi ultimi tre giorni di Festival. Per evidenziare, il classico silenzioso “Il vaso di Pandora” di GW Pabstcon il sensuale Louise Brooks. In altro ordine, e in vario ordine, “Quel giorno potrebbe affrontare il sole nascente” (Pat Collinsegloga irlandese), “Le lezioni di Blaga” (Stephan Komandarek, Intrigo bulgaro su una nonna vittima della storia di suo zio), disegni per bambini, adatti agli adulti, “Nina et le secret de l’hérisson” (Gagnol e Felicioli) E “Linda veut du poulet” (Malta e Laudenbach) con un riccio e una gallina fuggitiva come rispettivi co-protagonisti, il documentario “Colonna sonora di un colpo di stato” (Johan Grimonprezi grandi del jazz di fronte al caso Lumumba) e il biografico “San Pugliese” (Acosta, Nacif e Winer), “Señor Jazz, il film di Carlos Inzillo” (Sotelo y Hornos) e “Uncropped” (DW Youngsu James Hamilton, famoso fotografo di “Village Voice”).

Per gli animi curiosi, il doppio programma “Due sorelle: Paula” e “Due sorelle: Pilar”dal prolifico García Pelayo, “Un cattivo attore” (Jorge Cuchidramma messicano su una vittima di femministe violente), “Vampire humaniste cherche suicidaire consentant” (Ariane Louis-Seize, vampiro adolescente aspetta che qualcuno si suicidi) e “Le Vourdalak” (Adrien Beau, un viaggiatore si ferma per riposarsi dove meno gli conviene). Questo Vourdalak è ispirato ad un breve romanzo di Aleksei Tolstoj, lontano cugino di Leone Tolstoj (per favore non confondetelo) ed è già stato trasformato più volte in un film, anche qui (“Sangue Vourdalak”, Fernández Calvetecon Germán Palacios e Naiara Awada). Ma la versione migliore è ancora “I tre volti della paura”, di Mario Bava1963, rinominato “Sabato Nero” nel mercato nordamericano. La leggenda narra che stesse guardando questo film Ozzy Osbourne e gli amici decisero di chiamare la loro band heavy metal Black Sabbath.

A proposito, Bafici prevede quattro titoli per rocker e affini: “Sotto il sole del rock and roll” (Simoncini e Neri su Jorge Pistocchi), “La musica sopravvive” (Luis Bogado, storia del rock paraguaiano e delle sue canzoni in guaraní), il salvato “Adios Sui Generis” (Bebe Kamin) e “Fuck Voi ! L’ultimo spettacolo” (José Luis García, Sumo record) che chiude ufficialmente il Festival, ma non lo chiude, perché si svolge di sabato e questo termina di domenica.

 
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