7 film importanti su giornalismo e guerra per vedere se ti è piaciuto il capolavoro di Alex Garland

7 film importanti su giornalismo e guerra per vedere se ti è piaciuto il capolavoro di Alex Garland
7 film importanti su giornalismo e guerra per vedere se ti è piaciuto il capolavoro di Alex Garland

Da ‘Salvador’ a ‘Il diario dei morti’, il giornalismo in tempi turbolenti per l’umanità ha prodotto grandi opere storiche e di fantascienza

I film sulla guerra e sui conflitti politici sono stati un mezzo potente per raccontare storie di giornalismo estremo. La guerra che si svolge in ‘Civil War’ non ha avuto luogo al momento, ma Il suo approccio non è tanto quello di un film di fantascienza quanto se fosse una ricostruzione storica di qualche conflitto straniero, e la sua telecamera segue i giornalisti che ne parlano, il che è quasi un sottogenere.

Storie di coraggio e tragedia nella complessa natura della guerra e delle sue conseguenze che sono sempre state presenti nei film di grandi registi che mescolano la copertura dei conflitti e del dramma. Abbiamo selezionato sette titoli significativima ce ne sono molti altri come ‘Circolo dell’inganno (1981), Gernika (2016) “In diretta da Baghdad” (2002), ‘5 giorni di guerra (2011) o «Il Bang Bang Club“(2010).

L’anno vissuto pericolosamente (1982)

– Direttore: Peter Weir

– Cast principale: Mel Gibson, Sigourney Weaver, Linda Hunt.

Uno sguardo intenso ai conflitti politici e personali durante tempi turbolenti che segue un giornalista australiano in Indonesia durante il colpo di stato del 1965, includendo anche una storia d’amore e disillusione Peter Weir si è dimostrato ancora una volta uno dei più grandi narratori contemporaneiin un titolo reso notevole anche dalla performance vincitrice dell’Oscar di Linda Hunt.

Recensione in Espinof | Disponibile per l’affitto su Amazon Prime

Sotto il fuoco (1983)

– Regia: Roger Spottiswoode

– Cast principale: Nick Nolte, Gene Hackman, Joanna Cassidy.

Un dramma che esplora l’etica giornalistica e l’attivismo in tempo di guerra seguendo tre giornalisti che si trovano in Nicaragua durante la rivoluzione sandinista e finiscono per affrontare dilemmi morali tra obiettività e partecipazione attiva. Con le memorabili interpretazioni di Nick Nolte e Gene Hackman, il film è una riflessione sul ruolo dei media in guerra che ha numerosi punti in comune con i dilemmi sollevati in ‘Civil War’, ma soprattutto coincide con il ritratto dell’etica del suo protagonista e il modo di presentare le istantanee che è intervallato dal filmato.

Le urla del silenzio (The Killing Fields, 1984)

– Direttore: Roland Joffé

– Cast principale: Sam Waterston, Haing S. Ngor, John Malkovich.

Una straziante testimonianza della sopravvivenza e dello spirito umano sotto un regime brutale che segue la storia vera di due giornalisti coinvolti nel genocidio cambogiano da parte dei Khmer rossi. Vincitrice di numerosi Oscar, tra cui quello come miglior attore non protagonista per Haing S. Ngor, lo è un capolavoro che mette lo spettatore di fronte alla crudeltà della guerra in una serie di crescendo di scoperte horror di cui Garland ha sicuramente tenuto conto nel suo collage di scene di orrore e disumanizzazione.

Salvatore (1986)

– Regia: Oliver Stone

– Cast principale: James Woods, Jim Belushi, Michael Murphy.

Oliver Stone, al meglio della sua creatività, ha diretto questa visione intensa, provocatoria e inflessibile della violenza politica e della ricerca della verità nella guerra civile di El Salvador. James Woods è tornato a interpretare un giornalista dopo la sua discesa negli inferni di ‘Videodrome’, ma qui emulandolo un giornalista che sperimenta un risveglio politico e personale mentre copre il conflitto. Scritto in collaborazione con Richard Boyle, protagonista e uno dei grandi cronisti dei principali conflitti internazionali del XX secolo.

Disponibile su MGM+

Territorio Comanche (1996)

– Direttore: Gerardo Herrero

– Cast principale: Imanol Arias, Carmelo Gómez, Cecilia Dopazo.

Uno dei ritratti più crudi della guerra dal punto di vista di chi la segue. Basato sul romanzo autobiografico di Arturo Pérez-Reverte, segue tre giornalisti durante la guerra in Bosnia, esplorando il concetto di “territorio Comanche”, la zona più pericolosa della zona di guerra. L’etica dell’obiettivo è qui il dilemma tra i principi e il pubblicogli stessi temi di ‘Civil War’ ma con più punti ciechi per i protagonisti.

Disponibile su Movistar+

Benvenuti a Sarajevo (1997)

– Direttore: Michael Winterbottom

– Cast principale: Stephen Dillane, Woody Harrelson, Marisa Tomei.

Il famoso Winterbottom racconta l’odissea di un giornalista britannico che cerca di salvare una ragazza da un orfanotrofio nella Sarajevo assediata, mostrando la brutalità del conflitto e il tremendo impatto umano di una situazione di ieri che molti hanno dimenticato. Il film combina elementi reali e immaginari per raccontare una storia potente sopravvivenza e denuncia nella rappresentazione della guerra e dei suoi effetti sugli innocenti.

Recensione in Espinof | Disponibile in fase di esecuzione

Diario dei morti (2007)

– Direttore: George A. Romero

– Cast principale: Michelle Morgan, Joshua Close, Shawn Roberts.

La guerra qui viene scambiata con un’invasione di zombi, ma ciò non significa che non sia una delle prime interpretazioni veramente moderne e critiche dell’ossessione della società per la documentazione dell’orrore nell’era dei social media. Un gruppo di studenti di cinema incontra gli zombi durante le riprese Il bosco, che diventa una lotta per la sopravvivenza, viene interpretato da George A. Romero come un metacommento sociale all’ossessione per la registrazione, alle manipolazioni e alla mancanza di etica derivata da influencer e streamer. Garland non solo riproduce il suo finale con una copia carbone, ma alcune delle scene più discusse di ‘Civil War’, come l’incontro con i militari, erano già qui in modi simili.

Recensione in Espinof | Disponibile per l’affitto Rakuten

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