“Sono passati da un franchising da un miliardo di dollari.” Chris Pine è sicuro di essere rimasto sbalordito dalla cancellazione di “Wonder Woman 3”

“Sono passati da un franchising da un miliardo di dollari.” Chris Pine è sicuro di essere rimasto sbalordito dalla cancellazione di “Wonder Woman 3”
“Sono passati da un franchising da un miliardo di dollari.” Chris Pine è sicuro di essere rimasto sbalordito dalla cancellazione di “Wonder Woman 3”

Chris Pine ha condiviso la sua opinione sulla cancellazione del terzo capitolo di ‘Wonder Woman’ della DC, due anni dopo la notizia. L’attore, che ha recitato nel primo film nel 2017 e in ‘Wonder Woman 1984’ nel 2020, ha recentemente dichiarato a Business Insider di è rimasto “sbalordito” dopo aver appreso che il terzo capitolo della serie di supereroi non stava andando avanti.

Nessuna spiegazione dal punto di vista lavorativo

L’attore non ha esitato ad esprimere la sua sorpresa e incredulità per la decisione della Warner Bros., soprattutto dal punto di vista economicopoiché la collezione del film non era diminuita.

“Sono sbalordito che abbiano detto no a un franchise da un miliardo di dollari e abbiano deciso di andare dall’altra parte. Non so quale fosse il ragionamento dietro quella decisione; è al di sopra della mia retribuzione, ma Wonder Woman è un personaggio incredibile. Patty Jenkins è una regista davvero premurosa.”

Pine ha interpretato Steve Trevor, l’interesse amoroso del personaggio Diana Prince/Wonder Woman di Gal Gadot, nei primi due film, tuttavia, Ha notato che non avrebbe partecipato ad un terzo film, non per qualcosa in particolare, ma perché Il suo personaggio è morto alla fine del primo film, anche se è tornata nel sequel quando il personaggio di Gadot desiderava che tornasse alla realtà.

“Non io. Homie è morto. Steve è un pazzo. Sarebbe ridicolo cercare di riportarmi indietro”

Sempre nella stessa intervista, ha ricordato anche Pine il motivo per cui inizialmente ha rifiutato il ruolo da “Wonder Woman”.

“Non avevo alcun interesse a interpretare il fidanzato, e sembrava una cosa secondaria. Poi, parlando con Patty, il modo in cui lo descrisse fu: ‘Dimentica la cosa del supereroe, questa è una storia d’amore, questa è ‘Casablanca’, quello è il film che voglio fare. Ho pensato, oh, ora l’idea è davvero fantastica, perché quando hai visto un film di supereroi che in definitiva è una storia d’amore che non ha nulla a che fare con il far esplodere le cose?

A Espinof:

 
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