“I corridori”, tra suspense e melodramma | Di Néstor Montalbano, con Diego Capusotto

“I corridori”, tra suspense e melodramma | Di Néstor Montalbano, con Diego Capusotto
“I corridori”, tra suspense e melodramma | Di Néstor Montalbano, con Diego Capusotto

6 – I CORRIDORI
(Argentina/2024)
Regia e sceneggiatura: Néstor Montalbano
Durata: 110 minuti
Interpreti: Diego Capusotto, Carola Reyna, Alejandra Flechner, Alejandro Müller e Willy Gallardo
Anteprima nei cinema

Basta una rapida ricerca su Youtube per verificarlo Diego Capusotto è il grande riferimento dell’umorismo argentino contemporaneo, grazie a quelle pietre miliari televisive che sono state – e continueranno ad essere, dato che Internet ne facilita la validità – Cha Cha Cha, Tutto per due pesos E Pietro Capusotto e i suoi video. Nei primi due programmi coincideva con il regista e lo sceneggiatore Nestore Montalbanocon il quale instaurò successivamente un rapporto cinematografico iniziato con l’espansione Io sono la tua avventura (2003) e continuato con uccelli che volano (2010) e Non piangere per me, Inghilterra (2018).

Se in quest’ultimo il duo ha stravolto la Storia immaginando una disputa calcistica tra Argentina e Inghilterra durante le invasioni dell’inizio del XIX secolo, nella nuovissima collaborazione congiunta, I corridori, ambientato anch’esso nel passato, questa volta più recente (fine anni ’50), c’è ancora una volta uno sfondo sportivo. Più precisamente, una gara di Turismo su strada con le classiche cupecitas in cui hanno brillato i fratelli Gálvez e gli Emiliozzitra molti altri piloti dei giorni di gloria dei ferri nazionali.

Tutto inizia con Mabel (Carola Reina) sentendo in prima persona il peso della solitudine in seguito alla recente morte di suo padre. Impiegata del Ministero dell’Agroscienza, riceve una telefonata che la informa che deve recarsi in un campo alla periferia della Città per firmare un contratto fondiario da un proprietario terriero, un certo Antonovich, per svolgere delle indagini. Lì viene ricevuta da qualcuno che afferma di essere la moglie dell’uomo in questione (uno dei quattro! personaggi imputati a Capusotto). Dato che il suo atteggiamento è un po’ strano e sfuggente, Mabel comincia a dubitare. I dubbi aumentano quando in quella scena entra un’amica della moglie che, come lei, è anche lei una runner (Alejandra Flechner). Per non parlare di quando arriva Antonovich (sempre Capusotto) e lo vede molto simile a sua moglie. Il fatto di non vederli mai insieme non fa altro che alimentare la sua teoria secondo cui qualcosa non va.

Il cambiamento più evidente tra i lavori precedenti del duo e I corridori È il tono della storia. Nessuno si aspetti una commedia pura, beh le cose non stanno andando così. Oppure sì, ma in maniera più subdola e solo in alcuni momenti specifici. Ha ragione Montalbano quando, nei comunicati stampa, definisce il suo film come una via di mezzo tra il cinema del Alfred Hitchcock e quello di Pedro Almodovar. Fin dal primo traspare la suspense tipica di una situazione in cui le identità dei personaggi sono offuscate e le loro vere intenzioni sono nascoste sotto diversi strati di mistero. Dalla Mancia, il suo impegno per il melodramma e i segreti sentimentali che verranno alla luce man mano che la trama procede.

I corridori prende il sopravvento sull’artificio attraverso l’uso ricorrente di proiezione posteriore –generalmente scene di viaggio in cui lo sfondo è un sipario o una croma–, alcune situazioni pensate come un’ovvia parodia e che mostrano che Capusotto è responsabile di diversi personaggi nel corso di un film che avrebbero beneficiato di una maggiore capacità di sintesi.

 
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