Israele lascia danni senza precedenti alle infrastrutture civili di Gaza

FOTO/Presa da Granma

Nazioni Unite, – Secondo un rapporto pubblicato qui oggi, gli attacchi israeliani a Gaza utilizzando l’intelligenza artificiale hanno avuto un impatto senza precedenti sugli alloggi e sui servizi civili nel territorio assediato.

Il rapporto preparato da esperti indipendenti delle Nazioni Unite assicura che dopo sei mesi di aggressione, nell’enclave sono state distrutte, in termini percentuali, più case e infrastrutture civili che in qualsiasi altro conflitto a memoria d’uomo.

Secondo queste stime, tra il 60 e il 70% di tutte le case nella Striscia, e fino all’84% nella zona settentrionale, sono state completamente distrutte o parzialmente danneggiate.

Il testo avverte che questa distruzione sistematica e diffusa costituisce un crimine contro l’umanità.

Con i funzionari pubblici israeliani che si uniscono agli appelli affinché i palestinesi lascino l’enclave e alla potenza occupante di “riprendersi Gaza” e ricostruire gli insediamenti, non c’è dubbio che l’intenzione di Israele vada ben oltre l’obiettivo della sconfitta militare, afferma.

Allo stesso tempo, gli esperti hanno messo in guardia dall’apparente entusiasmo espresso da eminenti ex funzionari del governo americano per le proprietà “sulla spiaggia di Gaza”.

“Le case sono scomparse e, con esse, i ricordi, le speranze e le aspirazioni dei palestinesi e la loro capacità di realizzare altri diritti”, aggiunge il documento.

Tra le altre garanzie, il rapporto menziona il diritto alla terra, al cibo, all’acqua, ai servizi igienico-sanitari, alla salute, alla sicurezza e alla privacy – soprattutto delle donne e delle ragazze –, insieme all’istruzione, allo sviluppo, a un ambiente sano e all’autodeterminazione.

Il rapporto è stato firmato da esperti indipendenti che fanno parte del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, tra cui Francesca Albanese, relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati.

I firmatari hanno affermato che le perdite sono stimate a più di 18,5 miliardi di dollari, il 97% dell’economia totale di Gaza e della Cisgiordania.

Oltre il 70% di questa stima riguarda la sostituzione degli alloggi, mentre un altro 19% riguarda il costo delle infrastrutture civili, tra cui acqua e servizi igienico-sanitari, elettricità e strade.

 
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