Il capo del Comitato per la Resistenza al Muro e agli Insediamenti, Muayyad Shaaban, ha spiegato in un rapporto sull’argomento che le forze di sicurezza hanno lanciato 895 attacchi e i coloni altri 347.
Shaaban ha osservato che il governatorato settentrionale di Nablus è stato il più colpito dalla violenza con 202 incidenti, seguito da Hebron (188) e Ramallah (186).
Nel mese di aprile, gli estremisti degli insediamenti ebrei hanno ucciso cinque palestinesi in Cisgiordania, ha sottolineato.
Quel mese si è verificata “una pericolosa escalation di attacchi terroristici compiuti da coloni sotto la protezione delle forze di occupazione israeliane”, ha osservato l’attivista.
Durante quel periodo, 36 città e paesi della Cisgiordania sono stati attaccati e 66 case sono state bruciate totalmente o parzialmente, così come 57 veicoli, ha aggiunto.
Shaaban ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di sostenere la violenza di queste persone.
La portata degli attacchi dimostra la portata dei poteri concessi dalle autorità a questi radicali, ha detto.
Ad aprile, Israele ha anche confiscato altra terra al villaggio di Arab Al-Ta’amra per espandere i confini dell’insediamento di Sidi Bar e ha approvato diversi piani per costruire più alloggi in quegli insediamenti, ha criticato.
Più di 750.000 coloni vivono in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, nonostante diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite richiedano l’evacuazione di tali siti.
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