L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite ha respinto questo giovedì (09/05/2024) la minaccia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di interrompere alcune forniture di armi al suo Paese se invaderà la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
“È una dichiarazione difficile e molto deludente da parte di un presidente al quale siamo grati dall’inizio della guerra”, ha detto Gilad Erdan alla stazione radio pubblica del suo paese, in quella che è la prima reazione ufficiale di Israele.
“È abbastanza chiaro che qualsiasi pressione su Israele, qualsiasi restrizione impostagli, anche da parte di alleati stretti preoccupati per i nostri interessi, viene interpretata dai nostri nemici” e “dà loro speranza”, ha aggiunto.
“Se si impedisce a Israele di entrare in un’area così importante come il centro di Rafah, dove si trovano migliaia di terroristi, ostaggi e leader di Hamas, come si potrà raggiungere l’obiettivo di annientare” il gruppo terroristico palestinese?
“Alla fine, lo Stato di Israele farà ciò che crede di dover fare per la sicurezza dei suoi cittadini”, ha insistito.
Biden ha fissato per la prima volta mercoledì le condizioni per la consegna di armi a Israele da parte degli Stati Uniti, alleato storico e suo primo sostegno militare.
Se i soldati israeliani “entrano a Rafah, non fornirò le armi che sono sempre state usate (…) contro le città”, ha detto in un’intervista alla CNN.
rr (afp/times of israel)
