È caduto il cartello dei Balcani, responsabile del 50% della cocaina che arriva in Europa

È caduto il cartello dei Balcani, responsabile del 50% della cocaina che arriva in Europa
È caduto il cartello dei Balcani, responsabile del 50% della cocaina che arriva in Europa

IL Polizia spagnola, in collaborazione con vari paesi e in coordinamento con Europolha smantellato totalmente il “supercartello” dei Balcani, responsabile dell’ Il 50 per cento della cocaina che arriva Europadopo averne smantellati i rami principali.

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L’operazione è stata denunciata giovedì 13 giugno responsabile della lotta contro traffico di droga dalla Guardia Civile spagnola e da paesi come Serbia, Italia, Croazia, Dubai, Germania, Belgio e Turchia.

Dietro il operazione, il clan balcanico, formato da diverse organizzazioni che trafficavano cocaina che portavano dal Brasile attraverso la rotta dell’Africa occidentale e lo immagazzinavano in Sierra Leone, dove il cartello aveva centri logistici, per portarlo alle Isole Canarie (Spagna) e da lì distribuirlo in tutta Europa.

In totale Hanno arrestato 40 persone -13 dei quali in Spagna e già in carcere-, di cui tre erano “obiettivi di alto valore” e lo erano Hanno sequestrato 8 tonnellate di cocainaarmi da guerra, 12,5 milioni di euro in contanti e 3 milioni di dollari anche in contanti, oltre all’immobilizzazione di beni per 50 milioni di euro in Serbia.

Proprio ieri l’ultimo intervento contro questo quadroin particolare nelle Isole Canarie (Atlantico) e Malaga (Spagna meridionale), con due detenuti in ciascun caso, presumibilmente responsabili della raccolta della droga.

A Dubai e Türkiye il principale responsabile di questi gruppi criminalistrettamente legati tra loro e con la capacità di distribuire i propri collaboratori in diverse parti del mondo per facilitare questo traffico globale di cocaina.

Una barca a vela con 1.000 chili di cocaina, l’inizio dell’operazione

Tutto è iniziato in Spagna nel 2020, quando la polizia ha intercettato 1.000 chili di cocaina su una barca a vela Bandiera croata diretta alle Isole Canarie e arrestati i suoi tre occupanti.

Gli investigatori hanno potuto verificare che la barca a vela aveva scaricato la merce da un nave mercantile nelle acque del Golfo di Guinea.

Le informazioni ottenute in questa operazione, in particolare quelle estratte dalle comunicazioni crittografate del sono intervenuti i dispositivi detenutoè stato condiviso con Europol.

E tirando il filo siamo arrivati ​​a organizzazione criminale che dirigeva il traffico di tonnellate di cocaina provenienti da Colombia, Ecuador e Brasile. Proprio quest’ultimo Paese è stato il punto d’origine di gran parte dei casi indagati e da cui sono partite le spedizioni marittime di droga verso i centri logistici dell’Africa occidentale – Sierra Leone e Costa d’Avorio – e le Isole Canarie (Spagna).

Successivamente, nell’agosto 2023, la polizia ha intercettato un barca con 700 chili di cocaina nelle acque vicino alle Isole Canarie. Da quell’operazione gli agenti hanno estratto informazioni di grande valore, perché è stato accertato che c’era stato un precedente trasporto di 500 chili di cocaina provenienti dal Brasile, da parte dello stesso equipaggio italo-croato e sulla stessa imbarcazione.

Tutte queste informazioni sono state molto utili nel corso di questa macro-operazioneche individua i suoi gestori e intermediari nei Balcani occidentali.

Nell’operazione sono state sequestrate in Serbia armi da guerra, anche se gli investigatori non hanno trovato prove che provengono dalle spedizioni inviate in Ucraina.

Un “broker” in grado di trasportare tonnellate di cocaina

Ma nessuno di questi rami poteva spostarsi senza avere con sé uno dei pezzi chiave del puzzle: un “intermediario”, detenuto in Turchia, e che le organizzazioni hanno assunto perché aveva tutte le competenze mezzi necessari per tutte le fasi del traffico di cocaina.

Con la capacità di “spostare tonnellate di droga”, si sono rivolti a lui acquista il farmaco ai fornitori in Brasileper poter depositare la cocaina in Africa e per il suo trasferimento alle Isole Canarie.

Così importante negli affari che è stato rapito scontri tra organizzazioni e proprio voleva essere rilasciato perché la principale mafia del traffico di droga in Brasile, chiamata Primeiro Comanda da Capital, aveva pagato il suo riscatto.

I ricercatori hanno evidenziato il grande violenza di queste organizzazionicome ha riconosciuto il capo dell’Unità antidroga dell’Europol, Robert Fay, il quale ha affermato che “tra loro si verifica un omicidio quotidiano”.

 
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