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Il grande pellegrinaggio annuale alla Mecca è stato funestato da una tragedia senza precedenti. Più di mille persone hanno perso la vita durante il pellegrinaggio annuale a questo sito religioso. Il numero è cresciuto questa settimana, quando più di 600 persone sono morte a causa del caldo intenso durante l’Haj, tenutosi in condizioni di caldo estremo in Arabia Saudita. Questo evento religioso è un obbligo per i musulmani che hanno i mezzi per farlo.
Per molti pellegrini le difficoltà sono iniziate molto prima di raggiungere la città santa giovedì scorso, più della metà delle vittime erano pellegrini non registrati;
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L’Arabia Saudita attua un sistema di quote di pellegrini per Paese, distribuendo visti annuali, ma ogni anno decine di migliaia di persone cercano di raggiungere la meta religiosa in modo irregolare per mancanza di risorse finanziarie. Questi sono quelli più esposti al caldo estremo, poiché non hanno accesso alle cure, a una buona idratazione o agli spazi climatizzati forniti dalle autorità saudite.
Le temperature hanno raggiunto i 51,8°C nella zona vicino alla Grande Moschea della Mecca, dove migliaia di fedeli si radunano in folla. Le condizioni soffocanti erano particolarmente pericolose. Secondo quanto riferito da diplomatici e autorità, molti dei deceduti hanno sofferto di gravi problemi di salute a causa del caldo estremo.
Tra le 658 vittime sono stati identificati 58 egiziani, si segnalano anche morti di pellegrini provenienti da Malesia, Pakistan, India, Giordania, Indonesia, Iran, Senegal, Tunisia e Kurdistan iracheno. Anche i parenti dei defunti affrontano l’angoscia di cercare i propri cari scomparsi negli ospedali della zona.
Questo tragico evento alla Mecca non è stato un incidente isolato. EQuest’estate, in tutto il mondo, le ondate di caldo estremo hanno provocato il caos. In Europa, temperature record hanno colpito paesi come Grecia e Cipro, con conseguenze altrettanto mortali.
In Grecia la prima ondata di caldo estivo ha portato alla chiusura dell’antica Acropoli e ha costretto le autorità ad adottare misure di emergenza, tra cui la chiusura delle scuole e il dispiegamento di personale medico ad Atene. A Creta la temperatura ha raggiunto i 44,5 ºC.
A Cipro, l’ondata di caldo di questa settimana ha già causato la morte di una persona per colpo di calore e lasciato diversi adulti in gravi condizioni. Le autorità hanno emesso un allarme rosso a causa delle temperature che superano i 45°C in alcune aree, segnando un mese da record in termini di caldo. Le condizioni estreme hanno costretto anche alla sospensione di alcuni lavori all’aperto e delle lezioni scolastiche.
