Il presidente della Repubblica, Gustavo Petro, è intervenuto dopo l’inclusione di Israele nella “lista nera” dei paesi che violano i diritti dei bambini nei conflitti armati, come notificato dalle Nazioni Unite (ONU) dopo l’attentato ad una scuola di rifugiati nella Striscia di Gaza. Il presidente, attraverso il social network
La decisione dell’ONU di includere Israele in questa lista si basa su un rapporto annuale preparato dall’ufficio del Segretario Generale, António Guterres, che valuta la situazione dei bambini nei contesti di guerra. Questo rapporto, che sarà presentato al Consiglio di Sicurezza il 14 giugno, ha suscitato polemiche includendo per la prima volta Israele nel registro.
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Sebbene nel 2023 fosse menzionata nel rapporto insieme alla Palestina come una delle nazioni con alti livelli di gravi violazioni confermate, non era stata ufficialmente inclusa. Questo elenco include nazioni come Russia, Afghanistan, Iraq, Myanmar, Somalia, Yemen e Siria, nonché gruppi estremisti come lo Stato islamico, Al Qaeda e Boko Haram.
Il presidente Petro, riferendosi a questa situazione, ha sottolineato la gravità degli eventi a Gaza, dove l’ultimo bombardamento contro una scuola per rifugiati palestinesi presso l’agenzia Untwa delle Nazioni Unite a Nuseirat, secondo i rapporti, ha provocato quasi 40 morti. Per il presidente, questo atto costituisce un chiaro esempio di violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario (DIU).
“Assassini di bambini. “Tutti coloro che oggi sostengono questo sterminio di massa di bambini palestinesi rimarranno nelle pagine del limbo della storia universale, come quelle persone che convissero con il genocidio ebraico da parte dei nazisti e non fecero nulla”, ha pubblicato il presidente sul suo account X.
In linea con la posizione del presidente, anche il ministro degli Esteri Luis Gilberto Murillo ha condannato fermamente l’attacco israeliano, definendolo un atto che contribuisce al genocidio in corso nella regione. Da New York, dove si trovava in quel momento, Il diplomatico ha sottolineato l’importanza di proteggere la popolazione civile e di rispettare le norme fondamentali sui diritti umani in qualsiasi conflitto armato.
“Respingiamo, ancora una volta, questa azione del governo di Benjamin Netanyahu, perché ciò che sta facendo, appunto, è dare più prove a ciò che la Colombia ha affermato fin dall’inizio, e cioè che lì si sta commettendo un genocidio. La popolazione civile non viene realmente protetta, le norme fondamentali dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario non vengono rispettate”, ha affermato il diplomatico.
Allo stesso modo, ha aggiunto che: “La popolazione civile non è protetta. Le norme fondamentali dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario non vengono rispettate. Per questo motivo, ci uniamo a tutti coloro che si esprimono a favore di un cessate il fuoco immediato e del rilascio immediato degli ostaggi, e che sia garantita la sicurezza del popolo palestinese, così come quella del popolo di Israele”.
L’appello del presidente Petro e del ministro degli Esteri Murillo per un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi riflette la preoccupazione della Colombia per l’escalation di violenza nella regione. Entrambi i leader hanno sottolineato la necessità di garantire la sicurezza sia del popolo palestinese che di quello israeliano, sottolineando l’importanza di cercare una soluzione pacifica e duratura al conflitto.
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