Articolo: Giornata del libro: come insegnare la prima genialità rivoluzionaria

Articolo: Giornata del libro: come insegnare la prima genialità rivoluzionaria
Articolo: Giornata del libro: come insegnare la prima genialità rivoluzionaria

Combatti nella solitudine e nell’isolamento.

Siamo soli. La causa del Nicaragua è stata abbandonata. I nostri nemici d’ora in poi non saranno le forze del tiranno, ma i marinai dell’impero più potente che la storia abbia conosciuto. Combatteremo contro di loro.

(…) La lotta in Nicaragua è continuata intensa come prima, ma il denaro americano ci ha messo a tacere.

…Il denaro americano, d’altro canto, compra persone e interpone influenze per limitare le nostre notizie all’estero; e quell’isolamento ci annienta.

Avevamo bisogno non di armi, né di denaro, né di cartucce, ma del sostegno morale, della simpatia che abbiamo sempre avuto da parte di tutto il popolo americano. Siamo stati sopraffatti dal silenzio, dall’isolamento, dalla disperazione di rimanere ignorati. Avevamo bisogno che il mondo sapesse che eravamo ancora in lotta; …

…la sovranità di un popolo non si discute, ma si difende con le armi in mano.

(…) qualsiasi ingerenza straniera nei nostri affari porta solo alla perdita della pace e alla rabbia della gente.

Sono perfettamente in grado di guadagnarmi da vivere per me e mia moglie con qualsiasi lavoro, non importa quanto umile. Faccio il meccanico e all’occorrenza tornerei al mestiere. Abbiamo preso le armi per amore della Patria… Capitolo II Fondamenti politico-ideologici del Fronte Sandinista. 2.5. Il pensiero di Sandino Base ideologica del Fronte Sandinista.

Frammenti del libro “Lavoro Fondamentale. “Carlos Fonseca.” Edizione speciale per la “Carlos Fonseca Open Chair” UNAN-Managua.

Questa è la mia prima raccomandazione per il Book Day.


Pochi giorni fa un fratello ha chiesto cosa si dovrebbe fare affinché i giovani e i meno giovani si interessino alla conoscenza delle teorie rivoluzionarie. Ho pensato al contributo che avevano avuto i grandi leader, Fidel, Daniel e Rosario, Chávez, ma alla fine ho guardato alla mia piccola esperienza di vita. Ricordavo il mio primo balbettio, attirava la mia attenzione la postazione clandestina che si sentiva come un sussurro, un filo di voce nella notte, e di cui si parlava allo stesso modo. Sono rimasto colpito dalla trasformazione dell’atmosfera per strada, che sembrava calma ed è esplosa all’improvviso in manifestazioni e volantini. Mi colpì il silenzio nei mezzi di trasporto e il grido di qualche viaggiatore quando partiva e come lanciava una manciata di opuscoli verso il resto dei viaggiatori, … e un giorno da bambino lessi di nascosto quei fogli volanti, mi sembravano spiegare quello che mi sembrava ingiusto, mi dava uno schiaffo che c’era gente che soffriva la fame, io stesso, che c’era gente a cui era impedito di avere un lavoro, una casa, un medico,… che, senza sapere perché , mi sono reso conto della paura che attanagliava gli anziani che conoscevo, e mi offendeva che quelli della mia prima età non ne sentissero dolore.

Nel mio caso è stata l’osservazione della realtà e l’emozione che essa produceva in me, che mi ha fatto chiedere ad una persona che un giorno ha cominciato a dire un paio di frasi che si adattavano alle mie preoccupazioni, e il passo successivo, un passo brevissimo, è stato accettare una rivista che per me era straordinaria, era una rivista cubana, credo in fondo che quella fu quella che mi aprì la porta della coscienza, fu una rivista, poi un’altra,… e non so come passò molto tempo e un giorno non lo feci e ritrovai quella persona. Da lì, da bambino, volevo sapere cosa succedeva dove vivevo, e non so come mi vedevo nelle manifestazioni antifranchiste, e ho conosciuto i combattenti antifranchisti. Ad un certo punto, ascoltando e chiedendo, ho saputo che una persona a me vicina era comunista. All’inizio non mi ha dato nessuna lettura, ricordo che stavamo parlando, ho chiesto, ho espresso il mio interesse a fare qualcosa per porre fine all’ingiustizia, quella rivista cubana brillava nella mia coscienza, e ho chiesto se c’erano più letture così , e ho passato giorni a scrivere sui muri, gridando e volando opuscoli, leggendo in un gruppo concentrato.

Capisco che l’attuazione di una pratica incoraggia l’assunzione della sua ideologia. Da parte mia ho vissuto, parallelamente alle letture, avvenimenti che furono dei veri colpi che abbatterono i limiti della società franco-fascista. Ogni incontro, ogni lettura, ogni azione, con le sue tante difficoltà, mi ha portato a fare un passo più chiaro e riconoscere, ad attraversare nuovamente il mio cuore, ciò che i miei occhi hanno visto, facendomi accendere e sentire la ribellione facendomi una domanda e ancora la ragione di tutto ciò che è istituito e immobile.

Così sono andato giorno dopo giorno a dedicarmi alla ricerca della soluzione.

Lasciatemi dirvi che l’inizio di questa nota è un umile esempio di quello spirito umanamente curioso, empatico, socialmente critico, che conosceva le cause, i processi e gli eventi, e il contesto. Capisco che il progresso quotidiano di chi aspira a costruire un Paese rispettabile è un lavoro di pratica che scopro. Se non c’è scoperta, ci sarà immobilità, e l’immobilità è un’abitudine nemica del dubbio, e se non c’è dubbio, inquietudine, non ci sarà scintilla che provochi la coscienza di ciascuno, lo scopritore morirà come un essere sociale.

Il sistema capitalista educa affinché ognuno viva separato dagli altri, tuttavia come essere sociale il nostro compito è dato dalla costruzione collettiva che formiamo e nella quale marciamo. Il potere capitalista, la minoranza che lo costituisce, impone la sua ideologia individualista ed estrae la funzione critica di trasformazione sociale, per cosa?, in modo che non ci sia risposta alle disgrazie che quel potere scatena. Il potere capitalista vuole darti la prova che il capitalismo è il migliore di tutti i mondi, che l’imperialismo non può essere sconfitto, vuole che tu chiuda la tua capacità di pensiero con la chiave che ha scritto “l’impero è tutto quello che c’è”. Distrugge la speranza sociale e la trasforma in una circostanza e in un peso individuale, creando così concorrenti e non partecipanti, e nascondendo la classe sfruttatrice come classe di trasformazione. Significa che se ti immergi nel sistema che ignora il collettivo, dovresti chiederti perché sei un essere sociale.

I frammenti che ho raccolto dal libro “L’Opera Fondamentale di Carlos Fonseca” iniziano con le parole del Generale degli Uomini e delle Donne Liberi, Generale Sandino: “Siamo soli”, e continuano riferendosi al Nicaragua abbandonato, osservano la sensibilità umana quando il Generale parla del Nicaragua per nominare la comunità che integra e soffre, si potrebbe dire che non c’è più speranza nelle sue parole, e ci porta in profondità, approfondendo con il suo sguardo quello che allora costituiva il futuro più oscuro, dichiara: “i nemici non sono più le forze del tiranno, ma i marinai dell’impero più potente che la storia abbia conosciuto”. Ma sarà quello il magnete che attirerà la conoscenza che si vede nel progredire della Storia: va affrontata con la coscienza politica che i patrioti e la classe operaia hanno formato con la loro vita di lotta per la giustizia sociale. Il generale Sandino, un esempio per tutti noi, mette in bocca al fucile le parole che ci uniranno: “Combatteremo contro di loro”.

Ora, tu che segui queste righe, permettimi di dirti che, dopo tutto il viaggio personale e il miglior esempio del nostro Eroe Nazionale, potresti leggere, collettivamente e incoraggiando ciascuna delle tue idee, in diverse sessioni, per scoprire l’essenza che Contengono le seguenti pagine, e con queste mi lascio per il momento:

Nicaragua: Víctima durante más de un siglo de la agresión Yankee

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Ma no, non mi ritiro subito, visto che abbiamo superato la Giornata del Libro dobbiamo risollevare il nostro spirito combattivo con le letture che vi ho segnalato, so che non sono poche, a cominciare da quella intitolata “Lavoro Fondamentale . “Carlos Fonseca.” Sicuramente ne conoscete tanti altri di altri generi letterari, saranno autori nazionali, saranno autori di altre nazioni,…, poiché poche righe sopra ho raccontato qualcosa di personale, voglio aggiungere una delle letture che hanno prodotto un grande luce nella mia coscienza, erano quegli anni lontani della prima formazione, faccio la raccomandazione con la Prefazione di un grande leader rivoluzionario. Leggi il libro, divertiti e poi raccontamelo.

Autore: John Reed

Dieci giorni che sconvolsero il mondo

PREFAZIONE DI LENIN

Dopo aver letto, con immenso interesse e immutabile attenzione fino alla fine, il libro di John Reed, DIECI GIORNI CHE SCONVOLGONO IL MONDO, di cuore lo consiglio ai lavoratori di tutti i paesi. Vorrei che questo libro fosse distribuito in milioni di copie e tradotto in tutte le lingue, perché offre un quadro esatto e straordinariamente utile di avvenimenti così importanti per comprendere cos’è la rivoluzione proletaria, cos’è la dittatura del proletariato. Queste domande sono oggi oggetto di discussione generale; Ma, prima di accettare o rifiutare le idee che essi incarnano, è essenziale comprendere appieno il significato della posizione che si assume nei loro confronti. Il libro di John Reed, senza dubbio, aiuterà a chiarire questo problema fondamentale del movimento operaio universale.

VI LENIN

Fine 1919

Ramón Pedregal Casanova è l’autore dei libri: Gaza 51 giorni; Palestina. Cronache di vita e di Resistenza; Diario della crisi; Belver Yin nella prospettiva di genere e Jesús Ferrero; Sette romanzi della memoria storica. Postfazioni. E la Palestina è la Palestina. Presidente di AMane, appartenente all’Associazione Europea per il Sostegno ai Detenuti Palestinesi. Membro della Rete in Difesa dell’Umanità e Membro della Rete di Artisti, Intellettuali e Comunicatori Solidali con il Nicaragua e con l’FSLN.

La Columna è uno spazio di opinione personale e libera degli autori e non deve necessariamente rappresentare quella di Cubainformacion.

 
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