Francesco spiega il ‘colloquio nello Spirito’ nella prefazione di un libro

Gli autori del testo che la Editoriale Vaticana pubblicherà il prossimo 30 aprile sono i sacerdoti gesuiti Juan Antonio Guerrero Alves e Óscar Martín López.

Foto d’archivio dell’ultimo giorno del Sinodo dell’ottobre 2023 (VaticanMedia)

Lui Papa Francesco ha scritto la prefazione al nuovo libro, dal titolo “La conversazione nello Spirito – L’arte del discernimento e la pratica della sinodalità”, dei Padri Gesuiti Juan Antonio Guerrero Alves E Oscar Martin Lopezche sarà pubblicato dalla Casa Editrice Vaticana (LEV) il 30 aprile.

Prefazione di Papa Francesco
“Cari fratelli, grazie per aver condiviso con me questo libro prima della sua pubblicazione. Da quello che dici nell’introduzione sulla sua genesi, vedo che Óscar è riuscito a far uscire il suo partner dal mondo dell’economia in cui lo avevamo in questa casa, per riportarlo a temi più spirituali. È bello che dal dialogo spirituale tra i suoi autori sia nato un libro sulla conversazione nello Spirito.

Sebbene la discussione si concentri principalmente sulla conversazione nello Spirito, che è la metodologia adottata nel percorso sinodale, apprezzo molto che tu non ti sia soffermato sul metodo e sul suo funzionamento. Apprezzo che tu fornisca al lettore sufficienti riferimenti storici per cogliere la profondità di questo metodo e tutto ciò che mette in gioco per trasformarsi veramente in un’esperienza di ascolto dello Spirito.

Lei sottolinea che il metodo sinodale è un’esperienza spirituale, in cui la parola e l’ascolto mirano a rendere lo Spirito Santo il vero protagonista. Lo sviluppo del libro ci offre l’opportunità di renderci conto che il cammino sinodale che abbiamo intrapreso come Chiesa costituisce un’esperienza spirituale personale, comunitaria ed ecclesiale, e richiede pertanto il lavoro individuale di ciascuno su se stesso.

L’idea della conversazione “che scorre attraverso un canale comune” merita ulteriore sviluppo in futuro. Infatti, questa concezione della conversazione consente di contribuire con diversi punti di vista ad arricchire questo filo conduttore. Una maggiore dose di conversazione nella vita urbana ed ecclesiale ci farebbe molto bene. Nel dialogo nello Spirito troviamo un cammino partecipativo orientato alla comunione e al rinnovamento della missione, che incoraggia la partecipazione di tutti e accoglie nella comunione e nell’unità la grande diversità che tutti siamo.

La conversazione nello Spirito, il discernimento e la sinodalità consistono soprattutto nell’ascolto. Il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa è un cammino di ascolto profondo. L’atteggiamento da voi suggerito, di “ascolto aperto e vulnerabile”, è fondamentale e quanto mai necessario, poiché permette allo Spirito di muoverci e farci cambiare, farci scegliere e condurci a decisioni concrete. Se tutti rimangono bloccati nelle posizioni che avevano adottato in precedenza, non ci sarà un vero dialogo e nessun vero ascolto dello Spirito. Non troverai nulla che tu possa imparare o assimilare dagli altri e avrai paura di qualsiasi decisione che implichi un cambiamento. Infatti, solo quando ci ascoltiamo veramente a vicenda ne usciamo arricchiti e approfondiamo la nostra comunione e missione.

Ho trovato particolarmente essenziale il capitolo sugli allestimenti interni. Come ho già detto in più di un’occasione, la nostra intenzione non è quella di convocare un parlamento e nemmeno di condurre un sondaggio d’opinione. Vogliamo camminare insieme come sorelle e fratelli, ascoltando lo Spirito Santo. È lui il vero protagonista del Sinodo. L’ascolto dello Spirito richiede un certo atteggiamento interiore.

La conversazione nello Spirito, il discernimento e la sinodalità possono realizzarsi solo se cerchiamo di svuotarci per riempirci dello Spirito, se la nostra libertà allenta i nostri ancoraggi materiali, ideologici ed emotivi, permettendo allo Spirito di guidarci più efficacemente; se coltiviamo in noi atteggiamenti di umiltà, di ospitalità e di accoglienza, e allo stesso tempo vietiamo l’autosufficienza e l’autoreferenzialità. Solo così la nostra comunione e la nostra missione potranno rafforzarsi.

L’ultimo capitolo è dedicato al modo specifico di condurre il dialogo nello Spirito. Spieghi il metodo, il modo di farlo, gli aspetti che richiedono particolare attenzione. Questo capitolo non dovrebbe essere letto come se fosse il culmine del libro. Ogni metodo è un mezzo per raggiungere un fine, non il fine.

L’Instrumentum laboris fa riferimento anche alla necessità di adattare il metodo alle diverse situazioni, affinché sia ​​veramente utile. L’importanza dei capitoli precedenti sta proprio nel permettere che la metodologia sia ben preparata e applicata.

L’Instrumentum laboris sottolinea la necessità di formare la conversazione nello Spirito. Mi sembra che il libro da te presentato fornisca materiali utili a questo scopo. Vi ringrazio tanto per il vostro impegno e sono certo che sarà di ottimo aiuto in tanti ambienti ecclesiali.

Gesù vi ​​benedica e la Madonna vi protegga, e per favore non dimenticate di pregare per me.

Il Vaticano, 21 luglio 2023+

 
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