Libri e musica, il connubio perfetto

Libri e musica, il connubio perfetto
Libri e musica, il connubio perfetto

VALENCIA. Cominciamo con un bel nome. Parliamo di uno dei musicisti con il più grande pedigree letterario degli ultimi decenni: Nick Grotta. Fede, speranza e carneficina, pubblicato nel nostro Paese dalla casa editrice Sexto Piso, non è una raccolta di poesie, né un romanzo, né una biografia. È un esercizio intellettuale profondo, ma allo stesso tempo molto chiaro e diretto, in cui l’artista australiano riesce a scomporre i suoi processi creativi senza cadere in divagazioni eccessivamente criptiche.

In questo libro, creato da più di quaranta ore di conversazioni con il giornalista e amico Sean O’Hagan, Cave non solo ci rivela molte chiavi legate alla sua vita e al suo lavoro, ma trova anche le parole per esprimere come funzionano i condotti interni che permettono ai musicisti di metabolizzare il loro dolore e trasformarlo in canzoni che poi, non so molto beh come., segnano la vita di milioni di persone. Ci racconta, in sintesi, di come sia possibile racchiudere in una manciata di note e versi questo magma amorfo di sentimenti concitati, complessi e spesso contraddittori.

Le riflessioni si concentrano soprattutto sui processi compositivi e di registrazione dei loro ultimi album, Ghosteen (2019) e carneficina (2021). Queste pagine contengono spunti molto interessanti sul rapporto di Cave con la fede – termine che egli considera in senso molto ampio – e con il mistero. La morte di due dei suoi figli è molto presente, ma il libro non si perde in futili lamenti. Il dolore, come lui stesso spiega, è una sorta di stato d’animo esaltato in cui la persona che soffre si avvicina di più alla comprensione dell’essenza fondamentale delle cose.

Naturalmente Nick Cave ne dedica una parte Fede, speranza e carneficina ai suoi compagni di viaggio, soprattutto agli incommensurabili Warren Ellis, il suo angelo custode durante il periodo più complicato della sua vita, e anche l’architetto essenziale dell’evoluzione di Nick Cave e dei Bad Seeds verso paesaggi musicali più atmosferici, astratti e trascendentali. Citiamo anche Ellis per consigliare vivamente l’autobiografia pubblicata da Alpha Decay in Spagna, La gomma da masticare di Nina Simone. Un regalo per i fan incondizionati di questo affascinante fuori dagli schemi e giramondo che solitamente non spende molto in parole o interviste. È un libro sulla sua vita, ma soprattutto è una bellissima storia sulla sua vita concetto di cimelio nel contesto dell’amore per la musica. Tutti i geni idolatrano altri geni; Ecco perché non esiste alcuna differenza sostanziale, al di là del valore di scambio economico, tra le partiture e le lettere di Beethoven che lo scrittore austriaco Stefan Zweig raccoglieva ossessivamente e la gomma masticata da Simone che Ellis “rubò” nel 1999 e conservò in casa per vent’anni, bloccato in un umile panno.

Essere una ragazza in un “mondo di ragazzi”

Andiamo avanti. Vale la pena dare un’occhiata al catalogo dell’editore basco Liburuakche quest’anno ha pubblicato, tra molti altri titoli, l’autobiografia di Brian Tristan (La Puente, California, 1959), meglio conosciuto come Poteri del Re Congo (The Gun Club, Nick Cave and The Bad Seeds, The Cramps, Kid Congo e The Pink Monkey Birds) e l’interessante testimonianza di Robin Verde (Rhode Island, 1945) come giornalista donna all’epicentro della controcultura nordamericana degli anni ’70. Insomma un periodo affascinante, ma più sessista (anche) di quello attuale. Il libro è intitolato l’unica ragazzae ci accompagna per mano dai suoi complicati inizi come unica redattrice della rivista musicale Rolling Stone fino alla sua evoluzione professionale come sceneggiatrice e produttrice televisiva di successo: ha ricevuto tre Emmy Awards e due Golden Globe per il suo lavoro sulla serie Dottore in Alaska E I Soprano-.

Se spostiamo l’attenzione alla Gran Bretagna e agli anni Settanta, troviamo un’altra autobiografia consigliatissima, in questo caso scritta dal chitarrista del gruppo punk Seminar Le Spaccature, Vivi Albertine. Nel 2017 la casa editrice Anagrama ha tradotto Vestiti, musica, ragazzi, un libro che parla di come Albertine e i suoi compagni di band hanno imparato a stare sul palco superando insulti e umiliazioni, ma che racconta anche in prima persona come è stata costruita la prima estetica brutta nella storia della moda o come erano i rapporti personali nella contesto urbano abusivo. “Non eravamo glamour, né ricchi, né intellettuali, né provenivamo da famiglie coinvolte”, avverte l’autrice, che inizia la storia durante gli anni della sua adolescenza ribelle e arriva al momento attuale, dopo aver superato il cancro e aver ripreso la sua carriera musicale in solitario dopo due decenni di silenzio. È una lezione lucida e sincera, a torso nudo, su come affermarsi come artista in un mondo sessista e su come conciliare la maturità con la necessità di continuare ad esprimersi artisticamente.

Visto che parliamo di donne che si fanno strada in mondi ipermaschili, è interessante citare due recenti libri di autori spagnoli. Uno di essi è Le ragazze davanti. La vera storia della rivoluzione Riot Grrrl (Contra, 2023), in cui Sara Marus Ci porta all’inizio degli anni Novanta per ripercorrere la traiettoria del movimento musicale e politico nato a Washington DC e Olympia, per poi diffondersi nel resto del Nord America e infine nel resto del mondo occidentale. Una storia che ha come protagonisti band pionieristiche come Uccisione in bikini, Bratmobile, L7 e molti altri.

Dobbiamo anche menzionare Il diavolo è venuto da me. Genere, droga e rock and roll (Editoriale Saigon, 2023), un ibrido tra un saggio sociologico e autobiografico, in cui il cantante, chitarrista e compositore valenciano Monte Peiro (Gran Quivira, The Umbrellas, Everlastrings, The Backseats) riflette con grande intelligenza e ironia su cosa significasse prima e adesso essere donna nel contesto del rock and roll e dell’heavy metal e nel mondo delle orchestre itineranti.

La danza come espressione politica

Collettivo Bruxista È un progetto di cui è molto facile innamorarsi. Sono editori giovani e romantici, con un tocco canaglia e uno squisito occhio clinico sia per individuare il talento inesplorato degli autori emergenti sia per scovare titoli interessanti che non sono ancora stati pubblicati in lingua spagnola. È una piccola casa editrice appassionata di personaggi marginali e correnti sottoculturali che tendono a essere dimenticate nei bassifondi della storia.

Dal suo catalogo potremmo evidenziare molti titoli legati alla musica metropolitanacome il libro dei ritratti Estasi e vittoriae, dal fotografo di Madrid Filippo Hernandezla biografia di Contea di Wayne o il saggio Diritto alla festa. La storia del DiY Sound SystemDi Harry Harrison, che recentemente è stato messo in vendita. Questo libro ci riporta ancora una volta al movimento Do it Yourself degli anni Novanta, ma in questo caso concentrandosi sulla scena rave e feste libere della musica elettronica in Inghilterra. L’autore cerca di contraddire la tesi secondo cui la cultura della danza è apolitica, ritraendo una generazione che si ribellò a un decennio di politiche thatcheriane frequentando magazzini, squat e angoli remoti dell’Inghilterra rurale. “Sono nate le feste libere ed è arrivato il DiY Sound System. Questo collettivo nato a Nottingham nel 1989 è stato uno dei primi sound system house del Regno Unito – spiega l’editore -. Fondeva la rabbia anarcopunk di band come i Crass con il nuovo irresistibile ritmo elettronico dell’acid house, riempiendo così il vuoto ideologico lasciato dall’implosione della scena rave più commerciale.

Questa catena di raccomandazioni sotto forma di relazione potrebbe continuare verso l’infinito. Terminiamo però con un accenno al giornalista e scrittore valenciano Rafa Cerverache abbiamo intervistato a Culturplaza qualche mese fa in occasione della pubblicazione di I Velluti Sotterranei. Il gruppo che ha pervertito la musica rock (La Cúpula Books, 2023). È un saggio articolato che può essere considerato l’opera (quasi) definitiva sulla band newyorkese, perché nelle sue oltre 600 pagine sono racchiuse ricerche e interviste realizzate dall’autore nel corso di diversi decenni. Non è solo un libro sulla band guidata da Lou Reed, ma un’osservazione molto ampia, ricca di aneddoti e dettagli succosi, sul contesto culturale e storico che ha dato origine a uno dei gruppi musicali più influenti di tutti i tempi.

 
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