Recensione del libro “Conversazioni con Lichis” di África Egido

Recensione del libro “Conversazioni con Lichis” di África Egido
Recensione del libro “Conversazioni con Lichis” di África Egido

Tutti lo conoscono come Litchiquella di La capra meccanicaquello de “La lista della spesa” (quell’irripetibile duetto con Maria Jimenez) e “Felicità” (che bel nome che hai). Ma pochissimi sanno qualcosa della vita privata Miguel Ángel Hernando Trillol’uomo dietro il personaggio: gli altri suoi progetti, le crisi che la fama ha portato con sé, il suo ruolo di padre, quanto poco gli piace essere etichettato come “mascalzone”, quanto gli è andata male con la canzone che ha realizzato per una pubblicità da UNA VOLTA (“Non chiamatemi illuso”)…

Possiamo vedere tutte queste sfaccettature e molte altre nelle pagine di “Conversazioni con Lichis”firmato dal giornalista e musicista madrileno Africa Egido. Come indica il titolo, l’autrice ha scelto di utilizzare il formato domanda-risposta, come nel suo libro precedente: “Rulo: Tre accordi e la verità” (Editoriale Luna Nueva, 20), dedicato al musicista cantabrico Raúl Gutierrez.

Questa volta ha diviso la storia in due parti, come se fosse una biografia raccontata su una cassetta. Sul lato A, scopriamo dai primi contatti del protagonista con il mondo della cultura nell’infanzia e nell’adolescenza, alla sua ascesa alla fama con il successo di La Cabra Mecánica e i motivi che lo portarono ad interrompere il progetto quando era ai vertici . Sul lato B trattiamo tutto quello che è venuto dopo: il gruppo Recensione di Troublemakers Bluesi suoi album sotto il nome Litchil’album con cui ha firmato Rubén Pozo (Pigrizia)…

Senza seguire un ordine strettamente cronologico, ci immergeremo in una sorta di autopsia in cui intervistatore e intervistato sezionano la vita e l’opera del musicista in modo agile, sincero e profondo. Il numero di domande che si pongono a Egido è incredibile, e il livello di esposizione con cui Lichis affronta la sfida è rivelatore. Altrettanto sorprendente è la quantità di difficoltà che ha dovuto superare, come un “fuggitivo dal lato nascosto del destino”. Si legge da solo.

 
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