L’Ateneo de Santander ospita la presentazione di questo libro sulla vita e l’opera dello scultore cantabrico Daniel Alegreuna figura chiave della scultura spagnola dell’inizio del secolo scorso e il cui compleanno sarà nel 2024. 75° anniversario della sua morte.
L’evento vede la partecipazione di Francisco Gutiérrez Díaz e José Francisco Díaz Ruiz, del Centro Studi sulla Montagna e lo scultore José Cobo Calderonautori del libro, che saranno accompagnati da Raúl Reyesredattore dello stesso.
Con la collaborazione del Ministero della Cultura, del Turismo e dello Sport del Governo della Cantabria, del Centro di Studi Montañeses e dell’Ateneo de Santander.
Daniel Alegre era uno scultore che ha introdotto un certo modernità nella scultura spagnola e soprattutto in Cantabria nei primi decenni del XX secolo. Ancora bambino dovette andare a vivere a Barcellona e successivamente, a soli 21 anni, decise di recarsi a Parigi, dove fece parte della Société des Artistes Indépendants e lavorò con i più famosi scultori dell’epoca ( Meunier, Bourdelle…). A causa dello scoppio della prima guerra mondiale tornò in Spagna, prima a Madrid e poi in Cantabria, dove divenne “lo scultore” per eccellenza per la sua squisita tecnica. Da Parigi acquisì l’influenza idealista di Rodin, aggiungendovi un orientamento noucentista e ideando opere con temi storicisti. Le sculture dei suoi Cristi e delle Vergini Dolorose fanno parte delle sue opere più rappresentative, anche se i suoi magnifici e delicati ritratti in marmo bianco ne fanno un vero maestro, lo scultore per eccellenza della Cantabria.
Il libro è configurato come a catalogo ragionato in un’edizione attenta e riccamente illustrata e dove si incontra per la prima volta tutta la produzione Alegre conosciuta (quello esistente e quello mancante). Comprende tre saggi e studi analitici sulla sua opera e sulla sua vita realizzati per l’occasione dai suoi più grandi specialisti e viene pubblicato per rendere un doveroso omaggio a questo grande scultore, giunto ormai al 75° anniversario della sua morte.