Chi è il rettore peronista che mostra la testa nel fango della politica?

Il rettore dell’Università Nazionale di La Pampa, Oscar Alpaagitare il cerotto in modo che il governo possa adeguarlo Javier Milei Non fate sparire l’istruzione pubblica: ancor prima dell’arrivo del governo libertario, ha deciso di prendere posizione e, inoltre, quell’alto profilo gli permette anche di mettere la testa nel fango della politica partigiana.

Alpa è stato rieletto rettore nel 2022, quando ha ottenuto talmente tanti consensi da guidare un’unica lista, a differenza della sua complicata prima elezione. Da allora, la sua figura si è affermata come possibile sostituto della politica tradizionale della Pampa: è stato Segretario delle Politiche Universitarie nella seconda metà dell’amministrazione presidenziale. Alberto Fernández e il Ministro dell’Istruzione Jaime Perczyke ora è stato vicepresidente della Consiglio Interuniversitario Nazionale (CIN)una delle voci cantanti della marcia universitaria di questo martedì.

Come se parlasse di sé, Alpa sostiene fortemente la politicizzazione dell’università e dell’istruzione. “La politica è una definizione della vita. Se non discutiamo di politica all’università, non diamo un contributo alla società“, sostiene.

Arriva al bivio del discorso ufficiale che martella l’idea dell’indottrinamento e ironizza: “se fossimo indottrinatori, è chiaro che saremmo stati molto cattivi”, perché “il popolo ha votato per la motosega”.

Ponti con Sergio Ziliotto

Quando arrivò in rettorato, Alpa si definì “di centrosinistra” e parte di uno spazio “progressista”. Negli ultimi anni ha avuto un processo di “peronizzazione” che già nel 2023 lo ha posizionato in alcune conversazioni dei tavolini filo-giustizialisti che lo consideravano un candidato legislativo.

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La realtà spingeva la sua visibilità nell’ambito del partito: fu una figura centrale nella precedente gestione educativa, il suo posizionamento nazionale sostenne la sua immagine nella provincia, giocò fortemente per la candidatura presidenziale del Sergio Massa e si avvicinò sempre di più al governatore Sergio Ziliotto.

Ha sempre avuto un buon rapporto con il capo dell’Esecutivo di Pampas, per ragioni politiche e generazionali, ma quel legame si è accentuato negli ultimi tempi: hanno creato insieme una laurea in Infermieristica all’Università di Pampas e hanno creato la Facoltà di Medicina che ora è congelata. L’aggiustamento di Milei.

A poco a poco, Alpa ha adattato i suoi modi per un passaggio sottile dalle sabbie del mondo accademico al fango dei partiti politici. Il rettore non vuole nemmeno parlare di lui, ma mentre l’anno elettorale si avvicina e i potenziali candidati vengono nuovamente valutati alla ricerca di volti relativamente nuovi, il suo nome circola attraverso il passaparola.

Università in resistenza

Il rettore pampeano, in linea con il governo provinciale, è uno di quelli che più inasprisce il suo discorso contro l’offensiva di Milei contro l’università pubblica: ricopre quell’incarico dal 10 dicembre, non è il tono di questa settimana, in cui identità diverse i politici montarono sul cavallo della resistenza.

L’UNLPam ha già dichiarato lo stato di emergenza economica, finanziaria e di bilancio. “Noi resisteremo e non ci adatteremo al nostro interno”, ha detto Alpa all’inizio.

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Ora c’è anche il piacere di dividere la trincea con settori sindacali che negli anni precedenti erano dalla parte opposta: la maggioranza del personale docente affiliato all’UNLPam appartiene al Associazione dei Docenti Universitari (ADU)in linea con il CONADU Storicolo spazio sindacale che più ha dato il via alle trattative congiunte.

Questo spazio didattico si è scontrato con l’Alpa e ha avuto una visione critica, pur con un certo consenso, della sua gestione. Ora condividere diagnosi e obiettivi. L’Alpa è diventata molto visibile nelle lezioni pubbliche che si sono svolte nel quadro delle ultime misure di forza, prima della Marcia Federale, agitata con grande clamore in tutta la comunità universitaria dell’UNLPam.

A La Pampa le forze libertarie non hanno quasi alcuna rappresentanza istituzionale e l’università non fa eccezione.

Di pari passo con il movimento cooperativo della Pampa

Alpa è nata 58 anni fa a General Pico, la seconda città della provincia. È un orgoglioso contabile pubblico laureato all’UNLPam. Fu attivo durante i suoi giorni da studente e dopo un periodo di lavoro a Buenos Aires ritornò in provincia. È stato preside della Facoltà di Scienze economiche e giuridiche e ne ricopre il rettorato dal 2018. Per la provincia, e soprattutto per il capoluogo Santa Rosa, non è un luogo qualunque: Oscar Mario Jorge Ha ricoperto quella carica dal 1990 al 1991, poi è stato sindaco per 12 anni e governatore per otto anni.

Nella prima gestione presso UNLPam, Alpa è arrivata nell’ambito del settore “Progetto Università”, con Veronica Moreno completando la formula: quell’alleanza, al secondo turno, ruppe con i 16 anni di leadership della “Broad University”. Per la sua rielezione, ormai senza rivali, ha fatto squadra Maria Ema Martin.

Alpa si definisce “specialista in amministrazione finanziaria”. Ha realizzato i suoi primi palotes con il movimento cooperativo, molto potente nella Pampa, poiché fornisce il servizio di energia elettrica e si è rafforzato con la fornitura di altri servizi come Internet e la televisione via cavo. Negli ultimi anni Ziliotto ha creato reti e alleanze tra la Giunta provinciale, la Federazione delle Cooperative Pampeana e l’UNLPam.

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