L’azione del Governo colombiano si basa sulla necessità di proteggere la propria rete elettrica da possibili vulnerabilità che potrebbero compromettere la stabilità dell’approvvigionamento energetico nel Paese. Inoltre, questa misura si inquadra in un contesto di prolungata siccità che ha avuto un grave impatto sulla capacità di generazione idroelettrica sia in Colombia che in Ecuador.
La siccità ha portato in Ecuador a tagli programmati di elettricità, con blackout fino a tredici ore al giorno, che colpiscono settori chiave dell’economia e della vita quotidiana. La centrale idroelettrica di Coca Codo Sinclair in Ecuador, vitale per la produzione di energia, è stata fermata a causa dell’eccesso di sedimenti nel suo bacino, aggravando la crisi energetica.
Roberto Luque ha spiegato che, anche se all’epoca non esisteva un flusso diretto di energia tra i due paesi, l’interconnessione era fondamentale per mantenere la stabilità ed evitare blackout in Ecuador. La disconnessione è avvenuta perché “poiché hanno una rete più grande, tendiamo a assorbire più energia con questi tagli”, ha spiegato Luque.
Sono in corso colloqui tecnici tra gli operatori dei sistemi elettrici di Colombia ed Ecuador per valutare una riconnessione nel più breve tempo possibile. Questa situazione evidenzia l’importanza di affrontare congiuntamente le sfide energetiche regionali, soprattutto in tempi di crisi come quello attuale, dove la domanda di elettricità è cruciale per il funzionamento della società e dell’economia.
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