Le precipitazioni registrate nella regione durante la fine di aprile sono state di grande aiuto per il recupero dei bacini idrici del dipartimento di Cundinamarca dopo la siccità provocata dal fenomeno El Niño. Vale la pena ricordare che, a causa della diminuzione delle fonti d’acqua che forniscono acqua a Bogotà, il Distretto ha attuato uno schema di razionamento che viene mantenuto tuttora.
Per questo lunedì 29 aprile, ecco come appaiono i livelli del bacino di Cundinamarca:
- Neusa: 81,38%. Tendenza al rialzo (0,178%)
- Sisga: 45,37%. Tendenza al rialzo (0,042%)
- Tomine: 50,02%. Tendenza al ribasso (-0,550%)
Totale aggiunto Nord: 53,18%. Tendenza al ribasso (-0,330%)
- Chisaca: 56,60%. Tendenza al rialzo (0,213%)
- Annaffiatoio: 36,98%. Tendenza al rialzo (0,115%)
Totale aggregato Sud: 49,70%. Tendenza al rialzo (0,328%)
- Cuza: 14,06%. Tendenza al ribasso (-0,160%)
- San Raffaele: 23,53%. Tendenza al rialzo (0,290%)
Totale sistema Chingaza: 16,29%. Tendenza al rialzo (0,130%)
L’Hato: 81,67%. Andamento stabile.
Per quanto riguarda il razionamento dell’acqua a Bogotà, il sindaco Carlos Fernando Galán ha fatto il punto dopo la chiusura del secondo ciclo. “Nonostante il consumo medio sia stato inferiore rispetto al primo ciclo, la situazione è ancora critica e dobbiamo ridurre ulteriormente i consumi, anche se piove”ha detto sul suo account X.
Il presidente della capitale ha spiegato che, il 28 aprile, il consumo era di 15,38 metri cubi al secondo. Si è però ricordato che il gol è il 15.
Per ora, l’amministrazione distrettuale manterrà lo schema di razionamento dell’acqua, proseguendo con il terzo ciclo. E anche se le piogge continuano a cadere sulla capitale, il livello dei bacini idrici è ancora al di sotto di quanto auspicato.