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Nel mezzo dei combattimenti in Algeria (Cauca) tra l’Esercito Nazionale e l’autoproclamato Stato Maggiore Centrale, il più grande dissidente delle estinte FARC, sono morti tre soldati, come confermato dalla forza pubblica. Lo scontro è iniziato venerdì pomeriggio ed è ancora in corso.
Le vittime sono state identificate come Jorge David Fuentesoriginario di Valledupar; César Javier Sosa Ballesteros, da La Mesa, Cundinamarca; E Camilo Andrés Molinada Galeras, Sucre, come confermato attraverso un comunicato ufficiale dell’Esercito.
Secondo le forze armate altri tre membri del personale in uniforme sono rimasti feriti. Al contrario, cinque membri della struttura di Carlos Patiño, del gruppo armato comandato da “Iván Mordisco”, sono stati catturati in flagranza di reato.
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Quando le unità a terra aspettavano l’atterraggio di un aereo per evacuare con i detenuti, hanno ricevuto “indiscriminatamente” un’imboscata “da più punti”, secondo fonti militari.
“Immediatamente le truppe eseguirono una manovra difensiva e cominciarono a respingere l’attacco, prendendo posizione nel luogo in cui si trovavano”, hanno aggiunto le Forze Militari.mentre hanno riferito che nella zona sono arrivati supporti aerei e supporti di fuoco dell’artiglieria.
Le Forze Militari mantengono un’offensiva permanente nel Cauca, dipartimento nel quale il presidente Gustavo Petro ha sospeso la tregua militare che hanno lanciato un appello per un cessate il fuoco bilaterale allo Stato Maggiore Centrale in tutto il Paese.
“Va notato che questi combattimenti (che hanno causato la morte dei tre soldati) sono avvenuti dopo la neutralizzazione di tre dei suoi membri negli eventi del 2 maggio e la successiva cattura in flagranza di reato di ieri di altri cinque membri, ai quali sono state sequestrate armi, esplosivi, munizioni e materiale amministrativo”, ha affermato il Comando Specifico di Cauca nella sua nota.
Il 25 aprile, ad esempio, unità militari hanno attaccato un accampamento del gruppo clandestino in Algeria e, secondo le informazioni allora fornite, 15 dissidenti furono uccisi e altri 12 feriti.
E il 1° maggio, scontri tra esercito e dissidenti sono stati segnalati nella riserva indigena di Huellas, a Caloto (Cauca), dove Circa 36 famiglie hanno dovuto essere sfollate con la forza e 86 case rimangono in isolamento.
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“L’Esercito Nazionale si rammarica profondamente della morte dei nostri coraggiosi soldati, morti nel quadro delle operazioni effettuate per garantire la sicurezza e la tranquillità dei residenti del Micay Canyon, per i quali ribadiamo le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie e ai loro cari in questo momento difficile”, hanno concluso.