Catturano il leader dei dissidenti alias Ivan Mordisco in Algeria, Cauca

Catturano il leader dei dissidenti alias Ivan Mordisco in Algeria, Cauca
Catturano il leader dei dissidenti alias Ivan Mordisco in Algeria, Cauca

Alias ​​​​”Chinga” era in Algeria sostenendo gli scontri armati contro l’Esercito nazionale.

Foto: Polizia

Lo scorso 7 maggio è stato catturato, alias Chinga, leader dei dissidenti delle FARC operanti in Algeria (Cauca). L’uomo sarebbe incaricato di sostenere gli scontri armati contro l’Esercito in questo municipio, avendo sotto il suo comando 40 membri della struttura Carlos Patiño. Insieme a lui sono stati catturati altri due presunti membri di questo gruppo armato.

Secondo le autorità, alias Chinga sarebbe dietro diversi omicidi selettivi, estorsioni, oltre ad altre attività criminali e terroristiche contro la forza pubblica, come attacchi alle pattuglie e attivazione di esplosivi. Inoltre, avrebbe servito come leader del fronte Dagoberto Ramos, che è presente nei comuni di Caloto, Toribio e Jambaló. Inoltre, l’uomo sarebbe stato incaricato con lo pseudonimo di David o Cholinga di guidare il fronte in cui è stato catturato in Algeria.

Il leader di questa organizzazione era già stato catturato nel luglio 2023 a Santander de Quilichao, per il reato di traffico o porto di armi da fuoco e munizioni, insieme ad altri due presunti membri del fronte, Dagoberto Ramos. Tuttavia, due giorni dopo è scappato insieme ad altre 12 persone che sono state catturate nel carcere municipale.

La cattura è avvenuta dopo uno scontro armato tra il gruppo dissidente e l’esercito, nel quale sono morti quattro soldati di professione e altri due sono rimasti feriti. Nell’operazione sono stati sequestrati anche un fucile, tre pistole, 1.352 cartucce e viveri. Infine, gli uomini sono stati affidati alle autorità competenti e dovranno rispondere dei reati di comportamenti illeciti riguardanti abbigliamento, uniformi e insegne e di traffico, fabbricazione o porto illecito di armi.

Nei giorni scorsi, in questo comune sono stati assassinati 3 soldati della Forza di intervento rapido n. 4 dell’Esercito nazionale, nel bel mezzo di scontri con i dissidenti. Questi combattimenti sono dovuti ai precedenti risultati dell’esercito nella regione. Il 2 maggio, invece, le autorità hanno denunciato la morte di tre dissidenti e, il giorno dopo, la cattura in flagranza di altri cinque sovversivi, ai quali sono stati sequestrati armi, esplosivi e munizioni.

Per saperne di più su giustizia, sicurezza e diritti umani, visita la sezione giudiziaria di Lo spettatore.

 
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