Karina Milei ha ricevuto a Casa Rosada Cristian Ritondo per rafforzare l’alleanza parlamentare con PRO nel bel mezzo del dibattito sulla Legge sulle Basi in Senato

Karina Milei ha ricevuto a Casa Rosada Cristian Ritondo per rafforzare l’alleanza parlamentare con PRO nel bel mezzo del dibattito sulla Legge sulle Basi in Senato
Karina Milei ha ricevuto a Casa Rosada Cristian Ritondo per rafforzare l’alleanza parlamentare con PRO nel bel mezzo del dibattito sulla Legge sulle Basi in Senato

Karina Milei e Guillermo Francos, insieme in un palco del Congresso, durante il dibattito sulla Legge sulle Basi svoltosi alla Camera dei Deputati (Foto: Adrián Escándar)

Dopo un inizio accidentato per il Basi giuridiche dentro Senato, ieri, e mentre crescono le speculazioni sulla possibilità che il progetto ritorni alla Camera dei Deputati, il Segretario Generale della Presidenza, Karina Milei, Questa mattina ha convocato alla Casa Rosada il presidente del blocco PRO, Cristian Ritondo, senza preavviso e accompagnata dal suo principale consigliere politico, Eduardo “Lule” Menem.

Hermetica, la sorella di Javier Milei Non ha indicato i motivi della convocazione, alla quale vistosamente il ministro dell’Interno non ha partecipato. Guillermo Francos, il principale negoziatore del Governo, perché svolgeva un’altra attività. Ma alla Casa Rosada si sono fermati di colpo: hanno detto che l’incontro era fissato dalla settimana scorsa, e questo Volevo solo “conoscerlo” dopo un attento lavoro hanno fatto sì che il progetto più importante per il Governo ottenesse la metà della sanzione. Il presidente Milei aveva già delineato alcuni messaggi di riconoscimento, via X, il giorno del dibattito, soprattutto a Ritondo e al collega, Silvina Lospennato. Ma il suo parente e principale collaboratore ha voluto fare lo stesso oggi, ancora e di persona, in un nuovo gesto per rafforzare l’alleanza parlamentare.

Basso ed ecco, il Governo lo ammette Ci sono serie possibilità che il disegno di legge Bases subisca richieste di modifiche al Senato, dove se ne è cominciato ieri a discutere in una seduta plenaria delle commissioni con interventi di ministri e segretari del Milei. Il che lo implicherebbe essere trasmesso, per il controllo, alla Camera d’origine. Non ci sarebbero nemmeno i numeri per approvare il pacchetto fiscale completo, quindi la discussione andrebbe oltre ciò che il Governo vuole, e gli occhi sarebbero ancora una volta puntati sui Deputati e, quindi, di nuovo sul blocco alleato.

Una battuta d’arresto nella Camera di revisione non sarebbe necessariamente una sconfitta, perché la legge potrebbe essere approvata comunque. Ma rappresenterebbe inevitabilmente una battuta d’arresto e nelle ultime ore il Governo ha ripreso a valutare i rapporti di forza della precedente istanza parlamentare.

Cristian Ritondo sorride con Javier Milei nella Casa Rosada (immagine di file)

Un capitolo specifico appare centrale in entrambe le Camere: quello delle tasse sulle imprese del tabacco, che il Governo aveva inserito nel pacchetto legislativo, ma poi ritirato per evitare che complicasse il resto e che è stato costretto a reintegrare per una richiesta della maggioranza sollecitata da la Coalizione Civica e un settore dell’UCR sulla fine del voto di martedì della scorsa settimana. Ritondo e soci hanno votato contro, come i libertari.

Il colloquio tra Lulé, Karina e Ritondo è durato un’ora e nel partito di Mauricio Macri hanno detto che serviva a “gettare le basi per un lavoro legislativo comune”. Potrebbe trattarsi di una prima approssimazione verso un interblocco tra PRO e LLA, anche se non esistevano definizioni in tal senso. Finora il partito al potere si è opposto a questa mossa, al punto che l’ex presidente del blocco libertario, Oscar Zago, che si era battuto per quella formula politica in Parlamento, venne espulso dal suo incarico su richiesta, appunto, di Karina Milei.

Il discorso di oggi continuerà domani, quando Lule Menem riceverà altri deputati PRO, sempre al Palazzo del Governo (non è escluso che partecipi anche Karina). “Si tratterà di iniziare a delineare un’agenda per il futuro. Non siamo un governo, ma abbiamo una nostra agenda, con questioni su cui lavoriamo da anni, come il voto cartaceo unico o il voto all’estero degli argentini”, hanno affermato in PRO. Credono che il governo possono consentire il trattamento di tali leggie assicurano che cercheranno di affrontare argomenti “più specifici, di lavoro”.

Oltre agli aspetti parlamentari, c’è la questione pendente definire il futuro politico del rapporto tra la forza ufficiale e il principale alleato. L’aiuto della PRO non è disinteressato, ed i suoi dirigenti si aspettano dal governo, oltre ai ringraziamenti, segnali di impegno per un’alleanza più formale. In effetti, hanno già avvertito che non necessariamente ripeteranno la loro collaborazione quando l’Esecutivo trasmetterà le sue prossime iniziative al Congresso. In Balcarce 50, però, per ora non hanno dato segnali concreti e si limitano a parlare di un’eventuale alleanza elettorale il prossimo anno, sempre soggetta a valutazione di propria convenienza.

 
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