La Corte Suprema accoglie i ricorsi di Sernapesca de Aysén e condanna gli allevatori di salmone

La Corte Suprema accoglie i ricorsi di Sernapesca de Aysén e condanna gli allevatori di salmone
La Corte Suprema accoglie i ricorsi di Sernapesca de Aysén e condanna gli allevatori di salmone

Nell’ambito della sorveglianza virale dell’Isa, le società, si legge nel comunicato dell’Autorità, “non hanno effettuato i campionamenti con la frequenza e la quantità previste dalla normativa”.

La squadra di acquacoltura del Servizio nazionale di pesca e acquacoltura (Sernapesca) della regione di Aysén ha rilevato, secondo un comunicato stampa inviato ieri, che nel corso del 2022, nel quadro della sorveglianza del virus ISA nei centri di allevamento, le aziende “non hanno effettuato la campionamento con la periodicità e la quantità di campionamento richieste dalla normativa.”

Il virus dell’anemia infettiva del salmone (ISA)” è una malattia ad alto rischio che colpisce il salmone, in particolare il salmone atlantico. Per monitorare lo stato ISAv degli allevamenti del Paese, Sernapesca, attraverso uno specifico programma di sorveglianza e controllo, impone alle aziende di effettuare campionamenti periodici per rilevare la presenza del virus nei propri centri di allevamento, essendo tale sorveglianza e il suo rispetto da parte delle aziende produttrici l’input principale per adottare misure tempestive contro il rilevamento del virus. La mancata esecuzione del campionamento richiesto potrebbe portare a un aumento rischio per la salute”, hanno indicato.

I fatti, precisa l’autorità, “sono stati denunciati dall’organismo di vigilanza, ritenendosi responsabile dell’infrazione denunciata dalla Corte di Lettere e Garanzia di Aysén come recidivi, tuttavia sia Blumar che Multi hanno commesso un’infrazione della stessa natura di quella commessa”. casi precedenti, quindi a loro avviso non dovrebbero essere considerati recidivi, questione che è stata accettata dalla Corte d’Appello e comportava una riduzione della sanzione originariamente inflitta.

La Suprema Corte ha ritenuto che, “nonostante si tratti di infrazioni diverse da quelle commesse in precedenza, sussiste recidiva, per cui ha accolto il ricorso proposto da Sernapesca, annullando così la sentenza della Corte d’Appello e deliberando in sua sostituzione la sentenza inflitta da presso la Corte di Lettere di Aysén”, precisano.

Il/i direttore/i regionale/i di Aysén, Juan Carlos Orellana, ha sottolineato la sentenza della Corte Suprema: “Si tratta di una sentenza storica, poiché riafferma la recidiva da parte delle imprese, avendo commesso qualsiasi violazione delle norme in materia un termine di due anni, da quando l’ultima sentenza è divenuta esecutiva. Non è cioè necessario che abbiano commesso lo stesso reato per essere considerati recidivi”.

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