A Catamarca c’è anche una chiamata per Ni Una Menos

A Catamarca c’è anche una chiamata per Ni Una Menos
A Catamarca c’è anche una chiamata per Ni Una Menos

3 giugno 2024 – 00:05

Il 3 giugno è una data segnata nella società. È il giorno in cui le persone escono per marciare per fermare la violenza contro le donne; quella stessa violenza che cresce ogni giorno e che spesso sfocia nel femminicidio. Scendono per le strade per rendere visibili le disuguaglianze sociali e la discriminazione e prendere coscienza dei problemi che rappresentano. Sono ostacoli che impediscono il normale sviluppo personale e violano diritti fondamentali come quello di vivere una vita libera dalla violenza. È il giorno in cui si sente un forte grido: “Nessuno di meno”.

A Catamarca l’appuntamento non passa inosservato e diversi settori organizzano attività diverse. La Direzione Provinciale delle Donne, del Genere e della Diversità del Ministero del Governo, della Giustizia e dei Diritti Umani invita ad un abbraccio simbolico nella sede dell’edificio, all’angolo tra Esquiú e Ayacucho. L’attività è prevista per le ore 11. Inoltre, in ogni ufficio di questo Ministero ci sarà uno spazio di riflessione e verranno realizzati manifesti con gli slogan della giornata. È previsto un intervento anche nelle vie adiacenti, con la consegna di un nastro viola ai passanti. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tracce lasciate dalla violenza di genere.

Alle 17:00 è invitata una riflessione collettiva sul ripudio della violenza di genere. “Esprimiamo a parole ciò che non vogliamo: non un’altra vittima!” L’appuntamento è alle 17:00 in Plaza de la Bandera, all’angolo tra República e Sarmiento in Plaza 25 de Mayo.

9 anni

Nove anni dopo la prima marcia, le donne torneranno a chiedere contro i femminicidi e per i loro diritti; Un triplice delitto rinvigorisce la tesi. Oggi ci sarà una mobilitazione di diversi gruppi femministi nella lotta per il riconoscimento dei loro diritti e contro la violenza di genere. “Nove anni dopo la prima Ni Una Menos, questa manifestazione continua a chiamarci, perché molte delle richieste del 2015 rimangono insoddisfatte”, afferma Lucía Cavallero, insegnante e attivista del gruppo di donne.

Questa è la nona marcia che si tiene dal 3 giugno 2015, quando l’omicidio di Chiara Páez, che provocò un grande impatto nella società, scatenò il primo appello. L’adolescente di Santa Fe aveva 14 anni ed era incinta quando fu picchiata a morte da Manuel Mansilla, 17 anni, il 10 maggio dello stesso anno.

Oggi l’evento clou a livello nazionale avrà luogo alle 18,30 sul palco allestito nella darsena del Congresso nazionale, dove la giornalista e attivista femminista Liliana Daunes leggerà i documenti con le principali rivendicazioni. Due ore prima, a partire dalle 16:30, inizierà la concentrazione di alcuni settori attorno al Palazzo Legislativo mentre altri gruppi marceranno a partire dalla stessa ora lungo l’Avenida de Mayo verso il punto d’incontro.

“Quest’anno il nostro slogan principale è rendere visibile che il recente massacro di Barracas è stato un triplo lesbicidio e che Ni Una Menos è anche Ni Una Lesbiana Menos”, avverte Cavallero.

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