A 76 anni dalla chiusura di una mostra di successo di Paganini e Puccinelli

A 76 anni dalla chiusura di una mostra di successo di Paganini e Puccinelli
A 76 anni dalla chiusura di una mostra di successo di Paganini e Puccinelli

Il 7 giugno 1948 si concluse la fortunata mostra di dipinti ad olio di Ludovico Paganini e acquerelli di Francisco Puccinelli al Museo Civico. “Ha permesso di notare fino a che punto questi due artisti di Santa Fe mantengano il loro entusiasmo artistico e perseguano tenacemente uno scopo espressivo, il che dimostra, a sua volta, che Santa Fe è già un centro di risonanza artistica”, ha riferito Diario El Litoral nella sua edizione di quel giorno.

“Paganini espone tra i suoi ultimi lavori alcune opere già conosciute. Fedele ad un procedimento sbrigativo e all’uso della spatola, lavora con colori purissimi, e la sua tavolozza, sempre luminosa, riesce a riprodurre un colore locale che, in un certo modo, identifica la sua opera totale con questa costa di madrepatria. -grigi perlati e acquosi, dove il paesaggio in qualche modo nasconde l’uomo. Ma non tutto è impressionismo in Paganini; C’è senso umano e simpatia per un ambiente che offre dimensioni inaspettate allo sguardo attento”, si legge nell’articolo.

“Paganini è, in un certo senso, il pittore di Rincón, ma anche, per quanto sensibile e intuitivo, sa dare una nota intima, di puro interesse decorativo. In questo senso, le sue macchie e alcuni tessuti e piccole tavole che sono stati esposti in questa mostra, tra cui una natura e un paesaggio balneare, costituiscono vere e proprie esposizioni di colore e cattura ambientale”, aggiunge.

«Quanto a Puccinelli, a modo suo offre una variante. Non è più la visione dei ruscelli e dei ruscelli di Santa Fe, ma piuttosto di città e paesaggi del sud, dove regna la solitudine e i grandi spazi sono limitati da vette e montagne. In alcuni paesaggi di villaggio, il suo senso della composizione è acuito; Puccinelli maneggia l’acquerello con vigore; L’uso del colore denso può sembrare monotono, ma è visibile la maestria che ha raggiunto in questa tecnica. Usa bene i bianchi della carta e, in generale, compone in modo armonioso”, sottolinea poi.

E conclude: “Entrambi gli espositori si completano a vicenda e, agendo all’interno di una visione simile, offrono un esempio plausibile di solidarietà plastica che fa sempre comodo in ambienti dove è necessaria una maggiore comunicazione e collaborazione tra chi dipinge”.

 
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