Il sindacato ha precisato che nella città di Buenos Aires sono in corso trattative da aprile e che finora non vi è stato alcun progresso.
“Ci sentiamo manipolati. La misura viene attuata in contatto permanente con la Camera (economica) mentre continuiamo a discutere. Stanno aumentando l’offerta molto lentamente. L’intenzione è che firmiamo al di sotto dell’inflazione”, ha spiegato Oscar Lana, segretario generale della Stia a Santa Fe, in dialogo con il cellulare dell’AIRE.
Nel territorio provinciale, lo sciopero colpisce gli stabilimenti di produzione di pollame per la preparazione dei polli situati nei comuni di Santa Fe, Avellaneda, Esperanza, Rosario e Rafaela. “Tutti gli stabilimenti che appartengono a Food stanno attuando misure, in base a ciascuna delle caratteristiche di ciascuno”, ha spiegato il membro del sindacato.
E ha spiegato: “Nella città di Santa Fe non lavora nessuno, nemmeno i camionisti che cercano le galline. A Esperanza, fino a ieri, si faceva il 90% del lavoro, cioè di 20 camion, solo uno hanno potuto macellare. Ad Avellaneda fanno la metà della produzione. Questa è la nostra giurisdizione. Poi ce ne sono tre o quattro a Rosario, non ho dati precisi, e uno a Rafaela.
Tuttavia, Lana ha chiarito che lo sciopero è nazionale e colpisce gli stabilimenti della provincia di Buenos Aires, Entre Ríos, Río Negro, Mendoza, Jujuy, La Rioja, Córdoba, Salta e Santiago del Estero.
#Argentina
