La Corte ratifica la carcerazione preventiva per Daniel Jadue per il caso della farmacia

La Corte ratifica la carcerazione preventiva per Daniel Jadue per il caso della farmacia
La Corte ratifica la carcerazione preventiva per Daniel Jadue per il caso della farmacia

La Corte d’Appello di Santiago ha confermato la carcerazione preventiva del sindaco di Recoleta Daniel Jadue, accusato dal Pubblico Ministero come autore dei reati di cattiva amministrazione, frode, frode finanziaria ripetuta e reato di bancarotta.

La corte d’appello ha ratificato anche la decisione che ha decretato la carcerazione preventiva di José Matias Muñoz Becerra, ex segretario esecutivo dell’Associazione cilena dei farmacisti (Achifarp), accusato di essere l’autore dei reati di corruzione commessi da un pubblico dipendente, amministrazione sleale, frode fiscale reiterata e appropriazione indebita di fondi pubblici.

Nella risoluzione, la Quarta Sezione della Corte d’Appello – composta dai giudici Jessica González, Lilian Leyton e Tomás Gray – ha condiviso le argomentazioni della Terza Corte di Garanzia riguardo alla necessità di cautela e ha confermato la decisione secondo cui il 3 giugno scorso decretato la custodia cautelare degli imputati.

La discussione tra il pubblico ministero Giovanna Herrera, l’avvocato di Jadue, Ramón Sepúlveda, e i querelanti è durata quasi sette ore. Successivamente, i giudici hanno iniziato ad analizzare la loro risoluzione. La difesa ha cercato di modificare la misura cautelare del leader comunale e attivista del Partito Comunista, che si trova nell’edificio penitenziario Capitano Yáber.

“L’unico provvedimento proporzionato alle finalità del procedimento”

“Questa Corte condivide i fondamenti contenuti nella delibera in esame, poiché il giudice di primo grado analizza i criteri di pericolosità sociale che il legislatore sancisce nella lettera c) dell’articolo 140 del codice di procedura penale, cioè il numero dei reati imputati, i beni giuridici tutelati, la probabile sanzione giudiziaria, la qualità di pubblico ufficiale dell’imputato, tutto ciò consente di concludere che questi qualificati antecedenti determinano che l’unica misura proporzionata alle finalità del procedimento è la carcerazione preventiva, in quanto ragioni giustamente esposte nella risoluzione di appello, senza che questa sia l’istanza per analizzare il concorso di circostanze modificanti la responsabilità penale che potrebbero verificarsi nella specie”, si legge nella sentenza.

La corte ha aggiunto che “non si può non avvertire che il comportamento dell’imputato Jadue è ancora più riprovevole se si considera il suo attuale ruolo di massima autorità del Comune di Recoleta e in virtù del quale ha compiuto gli atti punibili che ora sono oggetto di persecuzione penale, soprattutto se ha sempre avuto potere di decisione e di direzione sia nell’Achifarp che nell’ente edilizio, soprattutto se è stato l’ideatore e il principale leader di detta associazione.

L’avvocato di Jadue, Ramón Sepúlveda, ha affermato che la risoluzione del giudice Paulina Moya non è conforme ai requisiti normativi e ha accusato la Procura di “cecità”.

L’avvocato Mario Vargas, rappresentante di Best Quality, la società che denuncia la frode ai danni di Jadue, ha espresso ottimismo riguardo al mantenimento della carcerazione preventiva, sottolineando la forza della decisione giudiziaria. D’altra parte, Christian Espejo, un altro avvocato della parte attrice, ha criticato la tesi della difesa di Jadue sullo stato di salute di sua madre, sostenendo che “lei non ha bisogno che Jadue sia libero. Il Paese ha bisogno che Jadue venga privato della libertà”.

Consultare la sentenza della Corte d’Appello di Santiago.

 
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