Basi giuridiche e gestione: il partito al potere già avanza a Deputati e allo stesso tempo affronta la prova interna di governabilità

Basi giuridiche e gestione: il partito al potere già avanza a Deputati e allo stesso tempo affronta la prova interna di governabilità
Basi giuridiche e gestione: il partito al potere già avanza a Deputati e allo stesso tempo affronta la prova interna di governabilità

Victoria Villarruel, alla presidenza del Senato. Una vittoria di misura, ma dal forte impatto politico

Governo In un paio di giorni si è passati dal clima drammatico alla tregua e alla celebrazione. Alcune notizie economiche hanno aiutato, ma il sollievo per Javier Milei Si è arrivati ​​prima con l’approvazione della Legge Base e del pacchetto fiscale al Senato. Il primo successo legislativo dell’amministrazione è stato senza dubbio esposto una battaglia politica al di sopra del contenuto dei progetti, nuovamente modificato e in via di stesura dell’ultimo capitolo della Deputazione. Era visibile la lotta vinta contro la dura opposizionema il segnale diffuso di “governance” Era qualcos’altro. ha mostrato progressi in costruzione politica e il punto è se rimarrà un gesto negoziale imposto dall’emergenza o progetti meno dogmatismo nel modo di intendere l’esercizio del potere.

In queste ore si fa il bilancio di quanto accaduto e della restante scommessa salva soprattutto lo schieramento Guillermo Francos. Meno esposto, anche se seguito con interesse dagli operatori abituali del mondo politico e imprenditoriale, appare Santiago Caputo. “Con Posse questo è caduto al Senato”, riassume senza esitazione un consigliere dell’opposizione in visita al Congresso. Fa riferimento agli ostacoli e agli intrecci delle trattative precedenti, ed esagera un po’ nel dare tutto il peso all’ex capo di stato maggiore. Tuttavia, concentra l’attenzione su risultato e nella domanda sul passaggio a ottenere sì o sì la sanzione del Senato.

Difficile parlare di “ala politica” del governo. È chiaro, però, che il peso è quello di garantire l’ultimo passaggio dei progetti viene imposto agli stessi interlocutori. E l’obiettivo, secondo quanto affermato dal partito di governo e confermato dai media del “dialogo” dell’opposizione, sarebbe limitato e si concentrerebbe soprattutto sull’inversione di rotta un paio di punti dal pacchetto fiscale e non dalla Legge sulle Basi. Riguarda i due rifiuti più forti: uno, prevedibile, lo è Profitti e un altro, sorprendente -o sbadato-, lo è Proprietà personale.

E’ quanto emerso da alcuni contatti e dall’incontro più formale svoltosi, subito dopo il voto del Senato, nella sede del Martin Menem. La nomina alla presidenza della Camera dei deputati ha riunito i leader del blocco con Francos. Non era all’ordine del giorno la polemica su come interpretare la bocciatura di alcuni articoli votati al Senato. Vale a dire, se consenta o meno l’insistenza dei Deputati in quei casi.

Questo, ovviamente, è un argomento che Dipenderà dal clima politico quando, nell’ultima settimana di questo mese, i progetti passano attraverso la commissione e arrivano in sede. Se gli accordi tra il partito di governo e i “dialoghi” restano solidi e i numeri sono confortanti, Non ci sarebbero problemi. Nessuno può escludere che in seguito, se ci sarà spazio, la questione si risolverà può essere perseguito.

I discorsi possono dire altro, anche in quel campo interpretativo, con i costituzionalisti che mostrano posizioni contrastanti. Il punto è se ci sia o meno una manovra da fare tentare di bloccare i progetti pena una dura sconfitta per il partito al governo. Il giudizio su quanto accaduto al Senato divide le acque. Il partito al governo vede una determinata intenzione del kirchnerismo spingere il governo sull’orlo del precipizio. Altri, anche nell’opposizione che ha sostenuto i progetti, valutano che il peronismo/K Non avrei operato completamente -soprattutto su alcuni spazi provinciali- per far fallire le leggi, ma scommette piuttosto sull’usura più a lungo nel tempotra gli altri motivi perché è lungi dal ricostruire la propria immagine nella società.

In ogni caso, la verità è che il clima pre-voto minacciava il governosoprattutto per il cattivi segnali finanziari dei giorni precedenti e, soprattutto, dalle previsioni dei “mercati” in un’ottica di un possibile fallimento della Legge sulle Basi e del pacchetto fiscale.

Martín Menem, capo dei deputati. La Legge sulle Basi e il pacchetto fiscale tornano alla Camera
Martín Menem, capo dei deputati. La Legge sulle Basi e il pacchetto fiscale tornano alla Camera

Il partito al potere ha limitato l’analisi – per convinzione e necessità di discorso – alla possibilità che l’opposizione dura – o la casta – tentasse di farla pagare. l’enorme costo di un fallimento legislativo, decisiva e ben più grande della caduta del primo processo della legge omnibus. In senso contrario è stata interpretata la sanzione del Senato, nonostante le concessioni e i respingimenti come un enorme sollievo e come un capitale politico determinante per il management.

Questa visione, fondata ma parziale, non può lasciarci fuori fuoco. il costo del suo interno in termini di gestione efficace del governo. Non sono dati minori la caduta di un capo di gabinettocircondato da sospetti e ombre, e il caso alimentare, che scuote Human Capital, l’enorme ministero preposto Sandra Pettovello. Né, il successione delle dimissioni dei funzionari non solo in quella zona.

La partenza di Joaquin Cottani aggiunge un pezzo importante a quella lista. Il secondo virtuale dell’Economia espone una nuova complicazione su quel fronteal di là dei motivi della sua partenza, che unirebbero questioni personali e alcune tensioni con altri funzionari dell’ Luis Caputooltre al disagio dovuto ai carichi addosso Domenica Cavallo. In ogni caso è un fatto che va contro l’intenzione di raffreddare gli affari interni e i cambiamenti, almeno nel primo passo di governo.

Le votazioni del Senato sono state seguite da una serie di novità che alimentato la riconversione del clima desolante che il partito al potere ha vissuto all’inizio della settimana. Un clima che, ovviamente, superato i limiti del governo e ha accresciuto il significato politico dell’esito della lotta legislativa.

Erano tre eventi in due giorni. Il primo è stato l’accordo rinnovare lo scambio con la Cina. Il FMI ha poi annunciato la approvazione dell’ottava revisione dell’accordo con l’Argentina e ha confermato l’esborso di alcuni 800 milioni di dollari. E infine, è stato pubblicato l’IPC di maggio, che ha continuato la linea discendente e ha registrato il 4,2%..

Non sono obiettivi semplici. Il percorso intrapreso dal Governo per provare a chiudere un nuovo accordo con il Fondo. E il rallentamento dei prezzi Non delinea in modo lineare. Comunque, sono dati significativi. Fanno la foto, ma il tratti fondamentali Ad essi hanno contribuito i risultati delle votazioni al Congresso.

Le immagini del cruscotto del Senato mostravano numeri ristretti. Niente di poco conto per un partito di governo con poco peso alla Camera. E soprattutto, una prova sugli accordi per ottenere risultati politici. Era anche un segno che la governance dipende in primo luogo dalle decisioni del governo.

 
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