San Juan-La Rioja. Federico Orihuela, presente

A poco più di 4 mesi dall’omicidio a sangue freddo di Federico Orihuela dalla polizia di San Juan, scendiamo di nuovo in piazza per chiedere giustizia.

Questa domenica, 16 giugno, siamo andati a marciare per le strade di Chepes ricordando il compleanno di Fede e chiedendo giustizia e prigione per il suo assassino e i suoi complici. La sua famiglia ha invitato amici, vicini e lavoratori ad accompagnare la mobilitazione, riunendosi presso l’Health Track della città alle 15:30. Un collega ha viaggiato dal MST San Juan, che ha incontrato i suoi colleghi del MST La Rioja, per portare la più profonda solidarietà e sostegno alla famiglia.

Un altro caso di trigger happy

Federico era in Valle Fértil per godersi il Safari Tras las Sierras e aspettare la chiamata per un lavoro come trasportatore di meloni a Caucete. Quella stessa notte, verso le 23, fu fermato da un posto di blocco della polizia, la quale, vedendo che non aveva i documenti necessari per viaggiare, gli disse che dovevano recarsi alla stazione di polizia per trasmettere via radio il veicolo, ma tra un dibattito e l’altro, andirivieni, decide di lasciare il posto.

Qui inizia l’inseguimento nel quale gli hanno sparato 16 volte, provocandogli ferite mortali. Hanno trovato 8 proiettili nel corpo di Fede. L’agente Ricardo Rodríguez ha sparato con la sua arma d’ordinanza con tale tradimento da provocargli una frattura al polso. Senza fermarsi, e in un fantasmatico inseguimento di diversi cellulari contro un camion che poteva andare a 70 al massimo, la corrotta polizia della provincia ha assassinato un operaio.

Funzionari e commissari hanno parlato di quanto accaduto come di un “incidente grave”, negando la brutalità della polizia e il chiaro caso di comportamento dal grilletto facile. Questo cenno al governo nazionale mostra ancora una volta i metodi più autoritari e codardi della polizia, che si sottomette all’abbassamento della linea nazionale e obbedisce solo per lanciare proiettili e bastoni contro i lavoratori.

Una festa del papà dal sapore amaro

La famiglia di Federico ha lanciato un appello alla mobilitazione nel comune di Chepes per questa domenica 16. C’era un grande raduno di familiari, vicini, amici, squadre di calcio, camionisti, colleghi e lavoratori che sono venuti per mostrare solidarietà alla famiglia e alla lotta.

Durante la siesta si sono mobilitati dalla Pista de Salud alla Plaza de los Pobre, passando per il comune e la stazione di polizia per denunciare la complicità del sistema giudiziario provinciale.

Al termine del tour, familiari e amici hanno realizzato un altare per ricordare Fede, denunciando l’operato della polizia. Hanno chiesto giustizia per questo evidente caso dal grilletto facile che è un chiaro esempio dell’applicazione della dottrina Chocobar. Nel frattempo hanno chiesto il rilascio di Sasha Lyardet e degli altri compagni ingiustamente detenuti dal protocollo repressivo di Bullrich nella mobilitazione contro la Legge sulle Basi.

Ma la lotta, lungi dall’essere finita, continua. La commemorazione di Federico serve affinché il suo nome non cessi di ripetersi. Affinché la giustizia, i media e i governi non dimentichino che la polizia di San Juan ha ucciso un operaio. Le azioni di visibilità saranno replicate nella provincia, dove speriamo di mobilitarci con il più ampio appello ai movimenti sociali e alle organizzazioni per i diritti umani.

Continuiamo a chiedere giustizia

Il caso è ancora aperto e, sebbene Federico sia originario di La Rioja, è in corso nei tribunali di San Juan. L’agente di polizia che lo ha ucciso si trova in custodia cautelare, ma i suoi complici sono ancora liberi.

Oggi il governo nazionale di Milei e Bullrich incoraggia la repressione e cerca di dare più potere alle forze di sicurezza. Ciò rende ancora più necessario continuare a protestare contro l’intero piano di questo governo e per chiedere giustizia per Federico. A San Juan e La Rioja, dal MST – FITU accompagniamo la famiglia, gli amici e i vicini di Fede a dire: Giustizia per Federico Orihuela! Niente più grilletto facile! Giustizia completa e che nessun assassino possa camminare liberamente per strada o possa indossare nuovamente l’uniforme e le armi dell’impunità. Allo stesso tempo, chiediamo il rilascio di Sasha e dei suoi compagni arrestati durante la caccia mentre si mobilitavano contro la Legge Base. La protesta sociale non è un reato!

Nell’Argentina negazionista di Milei si dice che mai più è mai più. Per quelli di ieri, quelli di oggi, e perché domani non manchi nessuno a causa della polizia.

 
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