Il Consiglio Nazionale dell’Educazione esprime condanna per gli abusi commessi in Amazzonia | Notizia

Il Consiglio Nazionale dell’Educazione esprime condanna per gli abusi commessi in Amazzonia | Notizia
Il Consiglio Nazionale dell’Educazione esprime condanna per gli abusi commessi in Amazzonia | Notizia

Il Consiglio Nazionale dell’Educazione del Perù (CNE) ha espresso la sua più forte condanna nei confronti delle oltre 500 denunce presentate dalla popolazione Awajún, della provincia di Condorcanqui (Amazonas), contro insegnanti coinvolti in casi di abusi, molestie sessuali e trasmissione dell’HIV.

In questo senso, ioindica che le violazioni sessuali contro bambini e adolescenti”Meritano il nostro ripudio e costituiscono crimini gravi che violano i diritti umani.“.

È un problema pubblico attuale, di cui ci occupiamo da molto tempo., con gravi conseguenze sulla salute emotiva e sullo sviluppo globale degli studenti. Gli stupri sessuali raggiungono il secondo posto tra i reati registrati nei penitenziari del Paese, il che riflette la sua allarmante dimensione nazionale.“, sottolinea.

Allo stesso modo, sottolinea che è fondamentale ricordare che il Costituzione stabilisce nel suo articolo 4 che “La comunità e lo Stato tutelano soprattutto il bambino, l’adolescente, la madre e l’anziano in situazione di abbandono.“.

Inoltre, il Codice dei bambini e degli adolescenti del Perù garantisce il rispetto dell’integrità morale, psichica e fisica dei minori, precisando che “È dovere dello Stato, della famiglia, delle istituzioni pubbliche e private e delle organizzazioni di base promuovere la corretta applicazione dei principi, dei diritti e delle norme stabiliti nel presente Codice e nella Convenzione sui diritti dell’infanzia.“.

Di conseguenza, costituisce un obbligo ineludibile delle autorità competenti dai settori dell’Istruzione, dell’Inclusione Sociale, della Giustizia, delle Donne e delle Popolazioni Vulnerabili, della Pubblica Amministrazione e della Magistratura affrontare urgentemente i reclami di ragazze, ragazzi e adolescenti dei nostri popoli nativi, vittime permanenti da più di un decennio“, sostiene.

Inoltre, si specifica che “È sfortunato“che, in numerosi casi, “solo 121 insegnanti sono stati sanzionati, e molti hanno prescritto per indifferenza, corruzione e burocrazia, negando giustizia alle vittime“.

Sollecitiamo indagini tempestive e approfondite e le sanzioni più dure salvaguardare l’integrità delle ragazze, dei ragazzi e degli adolescenti, con particolare attenzione alle popolazioni più vulnerabili, affinché si creino precedenti chiari e solidi, nel senso che tali crimini non restino comunque impuniti“Aggiunge.

Inoltre, hanno sollecitato lo sviluppo di una strategia globale e multisettoriale, che riunisca i poteri dello Stato, della comunità educativa, delle autorità delle comunità indigene, delle famiglie, del mondo accademico, del settore privato, tra gli altri, per intraprendere azioni esemplari e prevenire future crimini.

(FINE) JCC

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Pubblicato: 22/06/2024

 
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