Grave crisi istituzionale del Fondo forense del Río Negro

Il tentativo di cambio di autorità del Fondo forense del Río Negro aggravò la crisi istituzionale e la discussione si spostò sulla giurisdizione del Contenzioso che ha portato un po’ di ordine mentre il problema di fondo veniva risolto. L’istituto ha il compito di capitalizzare le risorse per la pensione degli avvocati della provincia e dispone di un servizio sanitario limitato.

È stata la discussione sulla copertura medica a scatenare il conflitto. Era previsto un rapporto delle autorità sulla situazione dei membri, ma il risultato è stato opposto a quello previsto.

È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per l’opposizione che, in una situazione di stallo, ha disposto il voto per il cambio di autorità. La mozione si basava su uno degli articoli della legge 869 che prevede il cambiamento annuale dei poteri e Per questo motivo è stato votato con il sostegno di tre collegi elettorali: Cipolletti, Bariloche.

Roca non si è accompagnato ma non è bastato e i due capi dell’organizzazione sono stati rimossi dall’incarico. L’articolo 7 del regolamento che prevede l’elezione annuale delle autorità è ambiguo e non è mai stato utilizzato.

Per questo motivo i responsabili della squadra forense del Río Negro, entrambi di Roca, Walter Carrasco e Mariano Berladi, hanno depositato una misura cautelare nella giurisdizione amministrativa contenziosa di quella località.

Il giudice Matías Lafuente ha accolto il ricorso e ha sospeso le elezioni per un periodo di 30 giorni fino a quando la questione di fondo non sarà risolta. La sfida lanciata dagli avvocati L’Ispettorato Generale delle Persone Giuridiche del Río Negro dovrà risolverlo.

Secondo le fonti consultate, i mandati biennali degli organi del Fondo sono sempre stati rispettati, ma il regolamento prevede modifiche nell’anno di assunzione, votato dall’assemblea del 30 maggio. Il rapporto sulla cassa sanitaria è stato il fattore scatenante, ma le differenze esistono da tempo.

La crisi finanziaria che sta attraversando l’istituzione e le divergenze con l’opposizione hanno portato a questo grave conflitto scoppiato in due settimane senza alcuna attenzione. Questo martedì si sono riaperte le porte dell’istituzione. La fornitura di servizi sanitari è l’asse centrale del conflitto.

Il Fondo non ammette entrate da tempo ma mantiene la copertura per un gruppo di affiliati. Un rapporto di audit ha suscitato disagio tra i rappresentanti di Cipolletti e Bariloche. La prossima assemblea è fissata per il 28 giugno, ma potrebbe essere anticipata a lunedì 24. L’obiettivo è trovare un accordo per sbloccare quello interno.

Il Fondo Forense si finanzia con una percentuale dei processi e con la regolamentazione degli onorari degli avvocati in contenzioso. Per ogni processo, il cliente paga il 5% al ​​Fondo forense e l’avvocato il 6%, in totale riceve l’11%. Nelle successioni la percentuale è più alta. Un’altra somma viene prelevata dall’Ordine degli avvocati e un’altra da Sitrajur.

Vale a dire, le persone che intentano cause in provincia alimentano un triplice sistema: il pensionamento degli avvocati, il finanziamento delle associazioni e quello del sindacato. Riguardo a quest’ultimo si potrebbe discutere in Legislatura un progetto del blocco ARI. Ciò che si chiede è che le persone paghino meno per accedere al servizio giudiziario.

 
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