La giustizia ordina all’Istruzione di completare le riparazioni in una scuola a Bariloche

IL Il giudice della famiglia Marcela Trillini ha ordinato al Ministero della Pubblica Istruzione della provincia di eseguire i lavori pendenti e di completare le riparazioni presso la Scuola Primaria 295 di Bariloche, rispondendo ad un appello di protezione promosso dai genitori con l’impulso dei tre difensori dei minori della città.

IL le riparazioni da effettuare sono sui tetti dell’istituto scolastico a causa delle perdite registrati da molto tempo. Il caso era già arrivato alla Giustizia anni fa e lo scorso settembre l’azione legale era stata dichiarata astratta perché i lavori erano in corso. comunque, il l’impresa edile incaricata dei lavori ha rescisso il contratto nel mese di dicembre e tutto era paralizzato.

I genitori delle ragazze e dei ragazzi che frequentano quella scuola, situata in via 2 de Agosto, tra Sáenz Peña e Genghini, e che ha un ampio raggio di copertura nei quartieri popolosi della zona sud di Bariloche, hanno chiesto ancora una volta l’intervento giudiziario dovuto alle pessime condizioni in cui i loro figli frequentano le lezioni. Hanno regalato ai difensori una media di battuta di «situazione di impotenza, abbandono e pericolo» a scuola.

Il giudice ha accolto la nuova tutela promossa a maggio e ha ordinato all’Istruzione di completare i lavori pendenti entro un periodo di 30 giorni di calendario“sotto avvertimento di incorrere in atti illeciti di violazione dei doveri di pubblico ufficiale e di disobbedienza giudiziaria e di valutare l’applicazione delle sanzioni per le quali sono autorizzato dalla legge”.

I genitori degli studenti della scuola 295 di Bariloche si sono rivolti al tribunale per chiedere che fossero completati i lavori sul tetto. Foto: Chino Leiva

Nella sentenza firmata ieri da Trillini il giudice ha considerato questo “È in gioco il diritto umano fondamentale all’istruzione” che disciplina la Costituzione Provinciale come “obbligo essenziale per ogni abitante e inalienabile dello Stato”.

Ha sottolineato che il Ministero “viola questo diritto” a causa “del ritardo nella riparazione dei problemi edilizi dello stabilimento”. Per questo, ha affermato il giudice, «si crea un danno concreto e grave che potrà essere eventualmente riparato solo ricorrendo a questo mezzo urgente e spedito» come il ricorso di protezione promosso dai difensori dei minori di Bariloche.

Nel fascicolo del tribunale, Education ha riferito che la società Constructora Norpatagonia SRL ha risolto il contratto il 22 dicembre E data questa situazione, è stata avviata una nuova procedura amministrativa per completare le riparazioni, promettendo che alla fine di giugno avrebbero terminato il progetto per il bando di gara. Ma non sono state fissate scadenze stimate e questo punto è stato contestato dal parere dei difensori minorenni che hanno chiesto la sentenza al giudice.

Il giudice ha evidenziato le espressioni dei difensori minorenni che lo hanno indicato “I tempi amministrativi e la mancanza di slancio che deriva dalla costanza della procedura in questionecercano di superare la violazione dei diritti che si verifica da tempo e che richiede una soluzione immediata e lontana dalle vicissitudini della burocrazia”.

Ha sottolineato inoltre che questi cedimenti edilizi sono esacerbati in città come Bariloche dove le basse temperature e le piogge frequenti richiedono che la scuola abbia “sistemi di riscaldamento efficienti e protegga gli spazi evitando perdite, soprattutto quando si tratta di un istituto scolastico frequentato da ragazzi, ragazze e adolescenti .”

Trillini ha sottolineato che la responsabilità dell’Istruzione è “del ritardo nella risoluzione di un annoso problema che tocca direttamente l’intera comunità educativa” e ha messo in dubbio che non vi sia alcuna “fretta” per porre rimedio.

 
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