La brutale storia dei crimini di “Satana”, il venezuelano responsabile della rivolta nel carcere cileno

La giustizia cilena chiede più di 180 anni di carcere per “Satana”

Giovedì scorso, 6 giugno, Hernan LandaetaLui “Satana”un temuto sicario venezuelano di Treno dell’Aragua, fu protagonista di un tentativo di ammutinamento che coinvolse quasi venti detenuti Prigione di Alta Sicurezza a Santiago. Sebbene la ribellione sia stata repressa dalle guardie, 12 di loro sono rimaste ferite in varia misura e hanno riportato minacce di morte e gravi danni alle strutture presenti.

A cura di Infobae

Un paio di giorni fa è stato diffuso alla stampa un video di quella gigantesca rissa, in cui è possibile vedere come “Satana” istighi i suoi compagni a distruggere un tavolo da ping-pong e ad usarne le gambe come armi, ma soprattutto, come Gli altri detenuti lo proteggono quando le guardie entrano nel cortile.

Una volta analizzato il video, l’esperto di criminalità organizzata Pablo Zeballos, in una conversazione con El Mostrador, ha avvertito che “quello che stiamo vedendo è che, probabilmente, il leader di questa rivolta è il prossimo leader criminale delle carceri e i soggetti che agiscono come suoi capitani sono saranno i delegati di quell’argomento in futuro.”

Storia criminale di “Satana”

Il primo delitto di Hernán David Landaeta Garlotti (27) risale alla tenera età di 18 anni, quando crivellato Willians González con 20 proiettili calibro 9 millimetri ad Aragua, in Venezuela. I suoi complici erano “El Chespi”, “El Che”, “Zabdiel”, “El Joseph” e “El Erick” e secondo un testimone, il gruppo aveva già ucciso un nipote di González e il suo amico. Un altro testimone ha assicurato che gli antisociali miravano a “prendere il controllo totale della zona”, motivo per cui hanno minacciato tutti i vicini.

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