La Corte respinge il ricorso volto ad evitare la revisione delle chat telefoniche di Luis Hermosilla | Nazionale

La Corte respinge il ricorso volto ad evitare la revisione delle chat telefoniche di Luis Hermosilla | Nazionale
La Corte respinge il ricorso volto ad evitare la revisione delle chat telefoniche di Luis Hermosilla | Nazionale

La Corte d’Appello di Santiago ha respinto questo venerdì il ricorso di protezione presentato contro il Pubblico Ministero e il Consiglio di Difesa dello Statoper l’esame delle informazioni sul cellulare dell’avvocato Luis Hermosilla, nel quadro di un’indagine per reati di corruzione nel caso Audio.

In una decisione divisa, la Settima Sezione della Corte d’appello ha stabilito che il rimedio di protezione non è il modo ideale per controllare le indagini del Pubblico Ministero e che il terzo interessato deve ricorrere al trattamento ordinario delle cause penali se si ritiene interessato.

Le chiacchierate di Luis Hermosilla

L’azione respinta è stata presentata dall’avvocato Mario Vargas Cociña contro il CDE e il Pubblico Ministero, con lo scopo di impedire al CDE di accedere alle chat di Hermosilla.

Nella sentenza, alla quale La Radio ha avuto accesso, si legge che “di conseguenza, l’azione del Pubblico Ministero, nella parte in cui intende controllare, senza limiti di tempo, tutte le conversazioni che il signor Hermosilla avrà avuto, tra cui quelle avute con Il signor Vargas Cociña non è coperto dall’ordinanza emessa dal 4° Tribunale di Garanzia”.

Si rileva inoltre che “l’ordinanza emessa dal citato tribunale di garanzia è relativa al reato su cui indaga il deputato – corruzione – e che la trascrizione, che ha raggiunto l’enorme quantità di 770.000 pagine, ha dovuto essere effettuata rispetto a quei messaggi che hanno a che fare con l’indagine, per cui se tra tali conversazioni figurano anche quelle del ricorrente, queste non devono e non possono essere divulgate, a meno che, ovviamente, non siano attinenti al fatto indagato, ma questa corte d’appello non può dirigere le indagini della Procura, che è autonoma, e sarà questa istituzione che avrà cura, nel suo lavoro investigativo, di non rivelare, né agli interessati né a terzi, trascrizioni di scambi di messaggi che non hanno nulla a che vedere con che fare con l’indagine tante volte citata (…)”.

Come si conclude nella sentenza, il Pubblico Ministero “ha avuto l’autorizzazione giudiziaria per sequestrare il telefono del signor Hermosilla e ‘svuotarne’ il contenuto e, fino ad ora, non ha rivelato il contenuto delle trascrizioni, che ammontano complessivamente a 770.000 pagine (…) “.

La decisione è stata concordata con il voto contrario del ministro María Loreto Gutiérrez Alvear.

 
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