Madama Butterfly’, vittima del turismo sessuale

Sabato 29 giugno 2024, 14:17

Cio-Cio-San è una giovane donna sfruttata in un bordello di una megalopoli asiatica affetta da tutti i mali del 21° secolo. Pinkerton, il padre del bambino che ha generato l’adolescente giapponese, un turista sessuale da manuale senza il minimo scrupolo. Sono questi i protagonisti di ‘Madama Butterfly’ che torna al Teatro Real. Con una scenografica concezione dell’italiano Damiano Michieletto e con la bacchetta del connazionale Nicola Luisotti, si chiude una stagione brillante. Questa domenica, il Colosseo presenta in anteprima l’opera leggendaria e tragica di Giacomo Puccini (1858-1924), che fa un salto temporale di un secolo e di cui vengono offerte 19 rappresentazioni con quattro cast fino al 22 luglio.

È uno dei titoli preferiti dal pubblico del Real, ma Michieletto si allontana volutamente dalla consueta estetica orientalista in questo classico del bel canto per concentrarsi “sulla piaga del turismo sessuale”. Colloca l’azione in una comunità giapponese alla periferia di Shanghai, dove le donne vengono trafficate tra luci al neon e stanze di vetro, macabre vetrine del commercio del sesso “che mostrano la tragedia portata all’estremo”.

Beffa drammatica

‘Madama Butterfly’ continua ad essere la storia dell’ingenua Cio-Cio-San che crede di sposarsi, ma che è stata “comprata e sfruttata da un arrogante marinaio americano che approfitta della sua posizione di forza in un ambiente povertà”, sottolinea Michieletto per spiegare il contesto attuale. “Butterfly soffre di credere in un matrimonio nato da una presa in giro, che per Pinkerton è solo un gioco, un diversivo sessuale”, ha aggiunto Michieletto alla presentazione dell’opera.

Scena dalla produzione del Teatro Real e del Teatro Regio di Torino.

Teatro Reale di Torino

Cio-Cio-San rinuncia a tutto, alla sua famiglia, alla sua religione e poi a suo figlio e alla sua vita per un amore irreale. “È una ragazza-madre quindicenne che si confronta con la pubertà e aspetta il ritorno di Pinkerton, che senza la minima modestia l’ha comprata come presunta moglie”, dice Michieletto, che vuole sottolineare “il cinismo e la violenza di chi sa dominare la parte debole. Chiude la giovane donna maltrattata in un cubicolo di vetro “come simbolo dell’ambivalenza tra illusione e realtà”.

‘Madama Butterfly’, la sesta delle dieci grandi opere di Puccini, è basata sull’opera omonima di John Luter Long, che ha drammatizzato, si presume, un caso reale incontrato da sua sorella durante un soggiorno a Nagasaki, ambientazione giapponese. città dell’azione nella sceneggiatura originale.

La prima nel 1904 a Milano di quella che forse è oggi l’opera più acclamata di Puccini fu un clamoroso fallimento. Lo stesso compositore si sentì “linciato dai cannibali” e scelse di modificare partitura e libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. Immerso nella cultura giapponese, ha realizzato cinque versioni. L’ultimo, con cui lavora Luisotti e che va in scena al Real, è quello che andò in scena a Parigi nel 1906 e in cui si fondono il secondo e il terzo atto. “Era chiaro che la prima versione non funzionava e se Puccini ha cambiato tutto è perché pensava la stessa cosa”, dice il regista di questa produzione realizzata per il Teatro Regio di Torino.

Particolare della scenografia, che colloca l’azione in un bordello di Shanghai.

Teatro Reale di Torino

Per Luisotti i cambiamenti di tempo e di luogo del connazionale non sono sconvolgenti. Il regista non vede “niente di strano” in questo adattamento senza kimono, ventagli e schermi. Secondo lui il risultato è “una tradizionale ‘Madama Butterfly’ con un cambio cronologico per portarla ai giorni nostri”, il che significa che alcuni personaggi usano un cellulare. “Il dramma sta ancora nel fatto che lei fa la prostituta e non sa di essere stata comprata come un sex toy”, ribadisce. Crede anche che il montaggio “non ridicolizza i giapponesi e nobilita gli orientali”.

Luisotti riconosce che la musica di Puccini può sembrare “stucchevole perché troppo bella”. Ma è “un balsamo per la voce” secondo il soprano Saioa Hernández, veterana nel ruolo della giovane amante che ha interpretato per l’ultima volta nel 2021. “Sembra un lungo recitativo. È quasi come se stessi recitando in un film,” dice. “Qui l’amore conta poco, c’è solo la testa di Cio-Cio-San e quindi quella musica edulcorata: per creare quel mondo fantastico che in realtà non esiste”, dice il cantante.

Distribuzioni

Ailyn Pérez, Lianna Haroutounian e Aleksandra Kurzak si alterneranno a Hernández nel ruolo di Cio-Cio-San. Pinkerton sarà interpretato dai tenori Matthew Polenzani, Charles Castronovo, Michael Fabiano e Leonardo Capalbo. Il quartetto principale è completato dai mezzosoprani Silvia Beltrami, Nino Surguladze e Gemma Coma-Alabert, nel ruolo di Suzuki, e Lucas Meachem, Gerardo Bullón e Luis Cansino, nel ruolo di Sharpless.

Le rappresentazioni di ‘Madama Butterfly’ sono dedicate a Victoria de Los Ángeles (1923-2005), a culmine del centenario della nascita “di un’indimenticabile interprete Cio-Cio-San”, sottolinea Joan Matabosch, direttrice artistica del Real .

Un’altra attività legata alla prima dell’opera è la mostra ‘Puccini Photographer’, che inaugura il 1° luglio nell’ambito di PHotoEspaña e svelerà un aspetto sconosciuto del grande compositore italiano.

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