Il “Radical Optimism” di Dua Lipa è più gentile che radicale – jenesaispop.com

Il “Radical Optimism” di Dua Lipa è più gentile che radicale – jenesaispop.com
Il “Radical Optimism” di Dua Lipa è più gentile che radicale – jenesaispop.com

Dua Lipa pubblica oggi il suo nuovo album, ‘Radical Optimism’, che sarà presentato al Mad Cool. Il successore di ‘Future Nostalgia’ (2020) aspetta quattro anni e, logicamente, offre un suono diverso da quello, anche se non così diverso in certi punti. Non così radicale: in ‘Radical Optimism’ “ottimismo” è la parola chiave.

Dua ha contestato le affermazioni che collocavano il primo singolo dell’album, “Houdini”, nel regno della musica da discoteca. Non è andata insieme a Kevin Parker e Danny L. Harle dei Tame Impala perché la gente dicesse che sta facendo la stessa cosa di prima. Dua ha ragione: “Houdini” è una produzione elettronica, più dura e oscura di qualsiasi cosa inclusa in “Future Nostalgia”. Dal punto di vista sonoro, “Houdini” presenta un’evoluzione e, come singolo, il tempo gli ha dato ragione: il suo tempo nelle classifiche non è finito mesi dopo la sua uscita.

Le presunte influenze della psichedelia, del Britpop e di gruppi come Massive Attack, Oasis o Primal Scream non sono state così evidenti nei singoli successivi. In queste coordinate si colloca -più o meno- il secondo singolo, ‘Training Season’, già più disco, ma anche più sixties a livello melodico. Tuttavia, la terza anteprima, ‘Illusion’, non nasconde la sua vicinanza al suono di ‘Future Nostalgia’. È la sorella di “Hallucinate” anche di nome.

Ma il suono di “Houdini” era proprio questo, una “illusione”. In realtà, l'”ottimismo radicale” non sembra così forte in nessuno dei suoi punti. La proposta è più amichevole che “radicale”. “These Walls”, la “focus track” di oggi, è direttamente indie-pop e gli approcci alla disco music sono vari in tutto l’album e si verificano tra il giorno (“End of an Era”) e la notte (“Whatcha Doin”). Indeciso, ‘Anything for Love’ non sa se essere un intermezzo o una canzone.

In ‘Ottimismo radicale’ è presente anche la nostalgia, sebbene non si concentri sugli anni Settanta e Ottanta, ma sul duemillesimo. La produzione è ricca di sfumature e trame e, in alcuni punti, come ‘French Exit’ o il latino ‘Maria’, l’ispirazione mediterranea dell’album viene portata in tavola, già esposta nella copertina. Ma forse non era il suono All Saints di ‘Happy for You’ quello che il pubblico si aspettava di trovare nell’album dopo le influenze citate nelle interviste.

Dua sta ridendo per l’ultima volta vedendo la performance commerciale di “Houdini” e “Training Season”. Due brani che, senza aver raggiunto il numero 1 delle classifiche mondiali, stanno dimostrando una longevità che contraddice le accuse di presunto “flop”, che risultano infondate. La magia dell'”ottimismo radicale” può anche sbocciare nel tempo. Per ora la copertina non potrebbe essere più simbolica: Dua si bagna, sì, anche se resta lontana dal pericolo.

 
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