Dirty Three, recensione del loro album Love Changes Everything (2024)

Dirty Three, recensione del loro album Love Changes Everything (2024)
Dirty Three, recensione del loro album Love Changes Everything (2024)

Inizia il primo montaggio e sai che sei davanti a loro: una di quelle composizioni che si costruiscono da sole, che emergono dalle macerie, come l’eterno “Scambisti della linea blu” di Yo La Tengo (quell’archetipo), con la viola di Warren Ellis che cresce fino a esplodere, la batteria di Jim White che entra nel tran tran fino a raggiungere velocità di crociera e la chitarra di Mick Turner che fa scintille. Sono gli inimitabili Tre sporchi, dodici anni dopo il loro ultimo album, Toward the Low Sun (2012), si rassegnano al fatto che un progetto iniziato come core project è ormai secondario a causa degli obblighi che li alimentano (principalmente Nick Cave, per Ellis). Non aspettatevi grandi novità da questo nono album, dal titolo rivelatore e al contrario di cinismo (al punto da ricordarmi quel vecchio successo mainstream del 1988 del duo Climie Fisher, scritto originariamente per Rod Stewart).

Ci sono sei canzoni? che condividono un’affermazione e durano dai quattro ai dieci minuti, distinti solo dalla loro numerazione, che rappresenta una combinazione riconoscibile di delicatezza e ferocia. La seconda è una litania guidata dal pianoforte al servizio di una melodia dissonante e fluttuante. Il terzo affina il minimalismo della sua formula e invita alla sonnolenza e alla disconnessione mentale, ammettiamolo, anche se mostra l’ascendente che il trio australiano ha sempre avuto su band come Godspeed You! Black Emperor (il loro ruolo di velati precursori del post rock basterebbe per un intero articolo). La quarta rivela un impulso un po’ più cinematografico e più appigli a cui aggrapparsi a causa del profilo della sua melodia sfigurata. È nei crescendo della quinta e della sesta (rispettivamente sei e dieci minuti) che emergono le migliori qualità del triangolo equilatero, che verremmo volentieri a vedere dal vivo se osassero avere qui nuove date.

 
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