Internazionale
Inserito da Felipe Zamarin
L’informazione è di EuropaPress
Sabato 15 giugno 2024 | 16:29
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Centinaia di migliaia di persone, 640.000 secondo gli organizzatori e 250.000 secondo la polizia, hanno manifestato in 150 città francesi contro l’estrema destra in una mobilitazione dai toni elettorali prima delle elezioni legislative di giugno e luglio. L’appello lanciato da sindacati come la CGT e organizzazioni come SOS Racism e Lega per i Diritti Umani ha superato le aspettative unendo una folla enorme preoccupata per l’avanzata del Gruppo Nazionale di estrema destra, vincitore delle recenti elezioni europee. Con un appello alla coscienza storica, i manifestanti hanno espresso il timore che l’estrema destra possa prendere il potere nelle prossime elezioni.
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Circa 640.000 persone, secondo gli organizzatori -250.000 secondo la polizia-, hanno manifestato sabato in 150 città e paesi della Francia per protesta contro l’estrema destra in una dimostrazione di forza dal marcato carattere elettorale, vista l’imminenza delle elezioni legislative anticipate del 30 giugno e del 7 luglio.
Manifestazioni si sono svolte a Parigi e in altre grandi città francesi, indette dai principali sindacati del Paese. Nella capitale ci sono stati due cortei che hanno avuto inizio in Plaza de la República e sono confluiti in Plaza de la Nación, secondo la rete televisiva BFMTV.
Si prevedeva che l’appello riunisse tra le 50.000 e le 100.000 persone, quindi la sua massiccia partecipazione è stata un successo per le organizzazioni che hanno aderito, come la Confederazione Generale dei Lavoratori (CGT), il gruppo SOS Razzismo, la Lega dei Diritti Umani e varie organizzazioni studentesche.
I manifestanti protestano contro il “risultato senza precedenti” ottenuto dall’estrema destra Gruppo Nazionalela forza più votata alle elezioni europee del 9 giugno, motivo per cui temono che l’estrema destra “prenderà il potere” alle prossime elezioni.
Per questo i convocatori hanno chiesto ai cittadini di “prendere coscienza di questo momento storico in cui ci troviamo: questo momento in cui il nostro Paese corre il rischio, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, di schierarsi dalla parte dell’estrema destra. “
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