Perché solo 7 società prepagate abbassano le tariffe adesso, quando il resto si somma e si ottiene un’altra battuta d’arresto per Belocopitt

Il tentativo del Governo di mitigare l’impatto dei forti aumenti del prepagato negli ultimi mesi ha avuto una certa complessità, visto che ci sono tre strade aperte il cui obiettivo è arrivare nello stesso posto. Il primo di essi ha già percorso una distanza importante, ma gli altri due stanno appena cominciando a essere percorsi.

La più avanzata è quella che aveva già una delibera del Ministero del Commercio, che ha ordinato a OSDE, Galeno, British Hospital, German Hospital, Medifé, Swiss Medical e Omint abbassare i prezzi ai valori di dicembre e in più aggiungere l’indice dei prezzi al consumo (CPI) accumulato da allora.

Finora l’unica azienda che ha comunicato l’entità della riduzione della quota è l’OSDE, una percentuale che raggiunge il 22%. Gli altri non lo hanno ancora comunicato: “Noi lo siamo aggiustando tutto affinché prima della fine del mese venga ricalcolata la quota di maggio, rispettando tutte le disposizioni del Governo”, ha detto Clarion il portavoce di una delle sei società rimanenti.

La domanda è: cosa accadrà? l’altro prepagato finora non raggiunto dalla delibera. Lo confermano fonti del Ministero dell’Industria e del Commercio e della Soprintendenza ai Servizi Sanitari (SSS). Clarion che almeno per il momento godo libertà di continuare a collezionare le quote come stavano facendo. Cioè senza sconti. Ma ci sono alcuni avvertimenti.

La prima precisazione è quella fatta da Commercio: “Le sette società prepagate che devono retroattivare immediatamente i prezzi delle rate rappresentano il 75 per cento di affiliati prepagati.” La seconda risposta è arrivata dalla SSS: “È in vigore la DNU 70, quindi le aziende hanno la libertà di fissare i prezzi che ritengono. Ora, se la Soprintendenza vedere di nuovo comportamenti simili quelli che ha visto di recente, agirà secondo ciò che ritiene”.

OSDE è per ora l’unica società prepagata ad aver annunciato che ridurrà la propria commissione del 22%. Foto: Guillermo Rodríguez Adami

Quando lo vedrai ridotto il restante 25%. degli affiliati -corrispondenti al resto dei prepagati- il prezzo delle rate in base all’inflazione del periodo? È qui che compaiono la seconda e la terza strada appena cominciata, i cui tempi dipendono dalla burocrazia amministrativa e giudiziaria.

La seconda strada è quella intrapresa una settimana fa dai deputati della Coalizione Civica (CC). Questo è lo stesso spazio politico per cui avevano denunciato le prime sette società prepagate “posterizzazione”. Ora hanno chiesto di includere Altri 13 prepagati alle stesse condizioni, in modo che abbiano l’ordine di adeguare le loro quote al più presto possibile.

Questa decisione amministrativa dipende ora nuovamente dalla Commissione nazionale per la difesa della concorrenza (CNDC), che, secondo quanto riferito a questo media dal Ministero del Commercio, è valutare il reclamo. Quanto tempo ci vuole? Non hanno potuto assicurarlo, ma c’è un’indicazione: la prima presentazione del CC era stata il 16 gennaio e la delibera contro i primi sette pagamenti anticipati è avvenuta tre mesi dopoil 17 aprile.

Ciò non significa che lo stesso periodo si ripeterà ora. Bisogna tenerne conto il vento politico oggi non è come l’estate, non solo per la temperatura, ma anche per la svolta che il Governo ha deciso di prendere nei confronti politica dei prezzi per la medicina privata. Tuttavia, il processo richiede tempo perché tutti gli imputati prepagati devono essere informati e avere il diritto di presentare le loro pretese. scarichicosa che cinque dei primi sette presi di mira hanno fatto nel mese di marzo.

Quindi la decisione di incorporare nello stesso processo alle nuove 13 aziende prepagate (ce ne sono alcune grandi come Medicus, Hospital Italiano, Obra Social Luis Pasteur, Hominis, Sancor Salud e Cemic) dipenderà dalla rapidità con cui il CNDC gestirà la nuova presentazione della Coalizione Civica.

Medicus è una delle società prepagate non coperte dalla delibera ufficiale, ma ora si sta valutando se aggiungerla insieme ad altre 12 Foto: Luciano Thieberger

Lo ha detto Hernán Reyes, uno dei deputati che fa parte del gruppo CC promotore della denuncia Clarion: “A gennaio abbiamo preferito andare solo sulle sette prepagate perché erano quelle per le quali avevamo già le prove per sporgere denuncia di cartellizzazione, e l’idea era non rimandarlo oltre”.

Avanzano le indagini sulla “cartelizzazione”.

La novità e nuova brutta notizia per le prepagate, l’Unione Argentina della Salute (UAS) e Claudio Belocopitt in qualità di (ormai ex) proprietario, la CNDC ha appena accettato, giovedì scorso, la pratica di presunta “cartelizzazione”, comportamento che, se confermato, può portare a dure sanzioni pecuniarie. “La risoluzione del 17 aprile era stata una misura precauzionale per abbassare i prezzi mentre questo dossier veniva risolto e ora è accettato”ha spiegato Reyes.

Questa accettazione è fondamentalmente basata su due punti centrali, descritto in 14 pagine: da un lato, la CNDC afferma che tutte le società prepagate denunciate hanno inviato contemporaneamente agli affiliati la notifica dell’aumento delle tariffe, il 19 dicembre, un giorno dopo una riunione della UAS , che li raggruppa insieme; D’altronde lo rivela gli aumenti delle quote comunicate erano molto similetra il 38 e il 40,5% in tutti i casi.

“È opportuno disporre l’apertura dell’atto sommario, al fine di espletare gli atti necessari ad accertare l’esistenza dell’art atti o comportamenti anticoncorrenziali e stabilire l’eventuale responsabilità attribuita all’imputato e all’imputato nelle automobili”, si legge nelle disposizioni della Commissione conosciute nelle ultime ore.

Questa decisione era necessaria affinché gli imputati, come è prevedibile, possano ricorrere in appello. Lo riferiscono fonti di settore Clarion: “Era il momento di dargli un quadro giuridico. Se non lo avessero consentito, avrebbero dovuto annullare la misura cautelare (che ordinava di abbassare le tasse). Ora tutti i pagamenti anticipati sono in vigore. preparazione dei ricorsi accadrà la prossima settimana.”

Infine, si avvia la terza strada da seguire, ovvero la tutela che la SSS ha avviato presso il Tribunale federale civile e commerciale n. 9, per la quale esige due cose: da un lato, che le imprese Restituisci i soldi che negli ultimi mesi hanno addebitato prezzi superiori all’inflazione. D’altra parte, imposta un criterio per incanalare futuri aumenti delle commissioni prepagate.

Ma lì i tempi sembrano più incerti. Tanto che, sebbene il procedimento sia stato avviato a metà aprile, solo mercoledì il giudice Mercedes Maquieira ha inviato una richiesta al procuratore federale affinché si pronunciasse in merito la tua concorrenza agire nella causa. Alcune aziende hanno già fatto le loro difese spontanee e dipenderà dalla decisione del giudice. se la causa acquista slancio oppure non finisce di iniziare.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

NEXT I primi sintomi del cancro cervicale che dovrebbero mettervi in ​​allerta