Obesità, diabete e dislipidemia: sviluppi terapeutici

Obesità, diabete e dislipidemia: sviluppi terapeutici
Obesità, diabete e dislipidemia: sviluppi terapeutici

L’approccio terapeutico ai fattori di rischio correlati malattia cardiovascolare È soggetta ad un costante desiderio di ricerca e innovazione. Gran parte della sua adeguata applicazione alla pratica clinica dipende dal prestare attenzione agli ultimi progressi in questo senso, al fine di ridurre i tassi di mortalità della patologia cardiovascolare, che continua ad essere la principale causa di morte nel mondo. In questo senso, il 2023 ha portato una serie di sviluppi farmacologici e terapeutici intorno ad affrontare il diabeteIL obesità e il dislipidemia.

“L’anno scorso è stato l’anno dell’obesità: il paradigma della sua cura è completamente cambiato”, ha sottolineato. Alfredo Michan Dona, medico del servizio di Medicina Interna dell’Ospedale Universitario di Jerez, a Cadice. Suo, insieme a Marta Casañas Martinezspecialista in Medicina Interna presso l’Ospedale San Pedro, a Logroño, è stata una delle due voci di esperti che, moderate da Miguel Ángel Sánchez Chaparrointernista dell’Ospedale Universitario Virgen de la Victoria di Malaga, ha fatto il punto sugli sviluppi in questo senso nel 2023 al XX Incontro sul rischio vascolare della Società Spagnola di Medicina Interna (SEMI) tenutosi a Malaga.

Michán ha fatto riferimento alla “valanga” di nuovi farmaci per il trattamento dell’obesità, tra cui, retatrutidenuovo triplo agonista che ha definito “fondamentale”. Nel caso del diabete ha sottolineato gli sviluppi più recenti dell’American Diabetes Association (ADA), con particolare attenzione agli aspetti rilevanti per gli interologi quali la valutazione delle morbilità, delle arteriopatie periferiche e dello scompenso cardiaco.

A ciò ha aggiunto “aspetti meno frequenti che tendono a rimanere in secondo piano” come la valutazione Salute delle ossa. Ha anche menzionato la necessità di promuovere la “rilevazione proattiva” del diabete coinvolgendo i pazienti e, sulla base di una selezione di persone potenzialmente affette, eseguendo test dell’indice caviglia-braccio e densitometrianonché valutare se sia necessario effettuare a NT-proBNP e, se il risultato è positivo, anche a ecocardiogramma.

Per quanto riguarda i nuovi farmaci, Michán ne ha evidenziati due “che cambieranno il futuro dei pazienti diabetici”, vale a dire: finerenone riguardanti le malattie renali, comprese raccomandazioni su come gestire i livelli di potassio ed evitare un eccesso di potassio morbilità e mortalità-, e il tirzepatide per quanto riguarda il diabete stesso, anche se per quest’ultimo ha detto che non si sa ancora con certezza se verrà utilizzato contro l’obesità.

Oltre a ciò, “il grande cambiamento” nel campo del diabete, secondo l’esperto, sta nel fatto che i farmaci inizialmente progettati per i diabetici vengono applicati a pazienti che non soffrono di questa malattia per alleviare danno ai reni e ridurre la morbilità e la mortalità dei insufficienza cardiaca. L’esperto ha fatto riferimento anche ad uno studio al quale lui stesso ha partecipato emoglobina glicata labile al fine di promuovere, “più che una diagnosi precoce, una gestione precoce per verificare preventivamente i cambiamenti indotti dai farmaci in modo che, quindi, non sia necessario attendere due o tre mesi per questo”.

Ma soprattutto, secondo Michán, la “chiave” terapeutica contro il diabete e l’obesità sarà, d’ora in poi, la comparsa di Selezionarelo studio degli eventi di morbilità e mortalità del semaglutide dalla prevenzione secondaria, cioè nelle persone che hanno già subito un evento vascolare, cosa che ha già dimostrato il suo effetto sulla riduzione della mortalità. Secondo l’internista ciò significherà un “cambio di paradigma” simile a quello avvenuto nel 1992 con la sivastatina e il cardiopatia ischemica.

Maggiore efficacia e accesso equo alle terapie per la dislipidemia

Casañas, dal canto suo, ha fatto un riassunto delle pubblicazioni più rilevanti del 2023 attorno allo studio dei lipidi, dagli articoli sugli eventi a terapia combinatadroghe e Malattia arteriosa periferica.

“Dobbiamo essere più efficaci nel trattamento, cercare di migliorarne l’intensità utilizzando terapie combinate e altri strumenti che abbiamo a nostra disposizione per raggiungere prima gli obiettivi proposti nelle linee guida”, ha indicato come sfida l’internista. In questo senso ha apprezzato che ci siano “farmaci promettenti allo studio” e “ricerche interessanti” in fase di sviluppo, focalizzate soprattutto su anziani“che sono sempre minorenni rappresentati negli studi”.

Per quanto riguarda gli sviluppi nella pratica clinica abituale degli specialisti in Medicina Internaha sottolineato il finanziamento di tre nuovi farmaci a disposizione dei medici del settore, anche se ha precisato che questo finanziamento è limitato alle persone a maggior rischio di subire un evento vascolare: coloro che ne hanno già sofferto in precedenza e coloro che soffrono di ipercolesterolemia. familiare.

Casañas, sulla stessa linea, ha lamentato le differenze nell’uso di questi farmaci che esistono tra gli internisti a seconda della comunità autonoma in cui lavorano, il che si traduce solo in un “accesso sbilanciato” dei pazienti a queste nuove terapie.

Sebbene possano contenere dichiarazioni, dati o note di istituzioni o professionisti sanitari, le informazioni contenute in Medical Writing sono curate e preparate da giornalisti. Raccomandiamo al lettore di consultare un operatore sanitario per qualsiasi domanda relativa alla salute.

 
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