Hamas pubblica video che provano la vita degli ostaggi: le famiglie chiedono negoziati e azioni urgenti

Nuova Delhi, 28 aprile 2024: Hamas ha diffuso un video che mostra le prime prove della vita di altri due ostaggi tenuti a Gaza, secondo quanto riportato dalla BBC e da altri media internazionali.

Nel filmato, Omri Miran, detenuto per 202 giorni, e Keith Siegel, menzionando la recente festa della Pasqua ebraica, suggeriscono che le clip siano state girate di recente, facendo luce sulla loro prigionia in corso. Entrambi gli individui sono stati catturati durante gli attacchi di Hamas il 7 ottobre 2023.

In risposta al video, le famiglie di Miran e Siegel hanno ribadito il loro fermo impegno a garantire il ritorno sicuro dei loro cari, sottolineando l’urgente necessità che il governo israeliano negozi un nuovo accordo per il rilascio degli ostaggi. Questo appello all’azione arriva nel mezzo delle discussioni in corso sull’ultima proposta ingannevole di Israele, con l’Egitto che invia una delegazione in Israele per rinvigorire i negoziati in fase di stallo.

La BBC ha riferito che in una recente manifestazione a Tel Aviv, Dani Miran, il padre di Omri Miran, ha tenuto un discorso in cui ha esortato il governo, compresi alcuni ministri, a compiere passi decisivi per garantire un accordo fattibile sugli ostaggi. Il suo appello emotivo ha risuonato tra la folla, sottolineando il desiderio diffuso di una soluzione pacifica alla crisi.

La decisione di mostrare pubblicamente il video degli ostaggi in Hostage Square segna un allontanamento dalla norma, segnalando la gravità della situazione e l’urgenza della difficile situazione dei padroni di casa. Il quartier generale del Forum delle famiglie degli ostaggi ha sottolineato l’importanza fondamentale di approvare rapidamente un accordo, citando l’ultimo video come motivo convincente per accelerare i negoziati. Quest’ultimo sviluppo segue un altro video di prova di vita con il conduttore israeliano-americano Hersh Goldberg-Polin.

Siegel e Miran, parlando nel video diffuso da Hamas, hanno lanciato un appello diretto a Israele, chiedendo il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi per porre fine al loro prolungato ordine.

Nonostante i continui negoziati indiretti tra Israele e Hamas, le proposte precedenti sono state respinte.

Nel frattempo, i preparativi di Israele per un’offensiva a Rafah hanno sollevato preoccupazioni circa le potenziali conseguenze umanitarie dell’escalation delle ostilità. Il protrarsi del conflitto ha richiesto un pesante tributo, causando numerose vittime e infliggendo sofferenze diffuse a Gaza.

Tuttavia, un barlume di speranza è emerso con un accordo raggiunto a novembre, che ha portato al rilascio di alcuni ostaggi. Tuttavia, il destino dei restanti prigionieri è in bilico, sottolineando l’urgente necessità di rinnovati sforzi per garantire il loro ritorno sicuro e porre fine al ciclo di violenza e sofferenza.

 
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