Camilo González Posso, negoziatore del governo nazionale con i dissidenti delle FARC, Si è fermato ai microfoni di La W per parlare dell’inaugurazione del controverso collegio agricolo ‘Gentil Duarte’ nei Llanos del Yarí nel dipartimento di Caquetá, che prende il nome dall’ex leader della Stato Maggiore Generale del Blocco Jorge Briceño di le FARC.
Allo stesso modo, ha fatto riferimento a serrature e la pressione esercitata da presunti delegati dei dissidenti delle FARC per allontanare le truppe che stavano svolgendo attività di stabilizzazione nel Villaggio El Triunfo, a San Vicente del Caguán.
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Come ha appreso La W, questo blocco avrebbe impedito un’operazione contro laboratori farmaceutici situato nei Llanos del Yarí.
Di fronte a ciò, González ha spiegato che “questa informazione è completamente falsa. Laggiù È stato annunciato l’arrivo della delegazione governativa per effettuare l’operazione indagine e accoglienza di scuolaera stato concordato con sufficiente anticipo che i simboli e ogni tipo di presenza del nome di Gentil Duarte o del comandante che volesse rendergli omaggio dovevano essere rimossi”.
Aggiungendo che “il Esercito ha due funzioni: la prima è quella di garantire la sicurezza dell’ delegazione del governo quando si recano in territori in cui La presenza dello Stato è stata precaria e la forza pubblica scarsa”.
In quest’ordine di idee, ha indicato che “non c’è nessun laboratorio lì. È un mito che a Caquetá esista la coca, i progetti vengono presentati e l’esistenza è minima, quello era un coltivatore di coca, ma non è la realtà. Questa è una regione di allevamento, il problema è il ruolo del bestiame nella deforestazione”.
Infine, González ha sottolineato che in quella zona non ci sono laboratori di cocaina, “siamo stati accompagnati in questa visita dalle Forze Militari, è presente il Governo, siamo entrati in tutti i magazzini, abbiamo fatto visite con veicoli ed elicotteri e troviamo fantastico macchinari per raccogliere il riso e i trattori li controlliamo. “Non abbiamo trovato laboratori”.
Ascolta l’intervista completa qui sotto:
“È un mito che a Caquetá esista la coca”: Camilo González Posso
08:04
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