Il Real Madrid firma un’altra notte magica al Bernabéu

Il Real Madrid firma un’altra notte magica al Bernabéu
Il Real Madrid firma un’altra notte magica al Bernabéu

Il Real Madrid giocherà la finale di Champions League dopo aver superato il gol iniziale di Alphonso Davies per il Bayern Monaco nella gara di ritorno della semifinale con una doppietta di Joselu Mato nei minuti di recupero, in una partita in cui ritrovano il fascino della appare il Santiago Bernabéu delle grandi notti europee.

I tedeschi avevano in mano il biglietto per la finale di Wembley dell’1 giugno e passavano in vantaggio a soli 20 minuti dalla fine. Ma il Real Madrid, superiore in assoluto, e la magia del Bernabéu hanno spinto fino alla fine a rievocare l’epopea madrilena in Champions League. E il premio del 14 volte campione d’Europa sfiora i 90, con il primo dei due gol di Joselu, che chiude l’opera nei minuti di recupero.

Prima, Nacho Fernández aveva pareggiato con un gol annullato per un fallo su Kimmich, molto contestato dalla gente del posto. E i tedeschi rimproverano anche l’arbitro per aver fischiato un fuorigioco poco prima di un tiro che sarebbe stato il 2-2, anche se con Lunin già fermo. Il Borussia Dortmund sarà il rivale delle Merengues alla sesta finale continentale negli ultimi undici anni e la diciottesima nell’intera storia del club.

In risposta all’entusiasmo dei tifosi già prima del fischio d’inizio, il Real Madrid ha iniziato con più energia e controllo della palla. La sua migliore opzione è arrivata dalla destra, dopo una bella combinazione e un rasoterra con la musica di Carvajal che nessuno ha bloccato. Gioco simile, ma da sinistra, alla replica del Bayern, anche se neanche la palla trova la rifinitura.

Parità, con fasi offensive per ciascuna squadra, sempre sulla destra, il terzino spagnolo filtra un passaggio per ‘Vini’, che tira forte e crossa, sfiorando il palo. Per fortuna la ribattuta arriva a Rodrygo che, con tutta la sua rete, sbaglia il tiro a piacimento, concentratissimo e nelle mani di un Neuer che sembra in difficoltà. Gli uomini di Ancelotti sprecano una grande occasione per sbloccare lo 0-0.

Il piano del Bayern è cambiato a circa mezz’ora dall’inizio della partita a causa dell’infortunio di Gnabry, sostituito da Davies per raddoppiare come terzino sinistro. E subito Kane sveglia il Bayern dal letargo con un tiro al volo da davanti con un pallone che sembra innocuo ma che fa usare un buon allungamento a Lunin.

Da lì, un patto di non aggressione tra le due squadre, forse consapevoli del prezioso bottino in gioco. I tedeschi trovano pericoli solo tra le linee, provocando una certa mancanza di controllo al centro del campo del Madrid. Nel frattempo, il Real Madrid allunga con qualche lampo di Vinícius, come un centro laterale che si trasforma in un tiro pericoloso che Neuer parato toccando con un buon allungamento.

Come all’inizio, il primo ad attaccare nella ripresa è il Real Madrid, con l’ennesimo tentativo da sinistra di ‘Vini’ che arriva sulla linea di fondo e insacca nell’area piccola, ancora senza rifinitura. Il brasiliano ha fatto venire il mal di testa a Kimmich, anche se non ha approfittato di nessuna delle sue partenze. Nemmeno nel più netto, sempre con Rodrygo protagonista che conclude fuori bersaglio, leccando il palo.

I bianchi sono andati vicini all’agognato 1-0 senza fortuna, mentre il Bayern, anche se senza precisione nel terzo finale, ha continuato il suo piano cercando un Harry Kane che abbia dato molto lavoro alla difesa madrilena. Ma il Real Madrid comincia l’assedio, con un bel fallo di Rodrygo e una bella giocata di ‘Vini’ con un tiro potente inserito in area; ed entrambi incontrarono un Neuer sensazionale. Sensazione al Bernabéu che la sua squadra abbia perdonato i tedeschi.

Il Real Madrid ha goduto dei suoi minuti migliori ma non dell’efficacia a cui è abituato. Infatti ha visto come il Bayern allungava con un arrivo promettente di Musiala che tirava di sinistro respingendo un attento Lunin. È stato un avvertimento, perché nell’approccio successivo Davies, il più attivo nella ripresa della squadra tedesca, ha approfittato di un Real Madrid molto contemplativo per abbattere il portiere ucraino con un cross di destro, al 20′ residuo.

Ancelotti non perde altro tempo e introduce in campo Modric e Camavinga, cercando di scuotere ritmo e spirito. E lo ha fatto, rispondendo con l’1-1 su calcio d’angolo con un tiro di Nacho Fernández, ma attraverso il VAR, Marciniak ha ritenuto che il difensore avesse spinto il ‘6’ tedesco, che è rimasto disteso sull’erba. Il pubblico e i giocatori del Real Madrid si sono gettati addosso all’arbitro, ma il gol non è andato sul tabellone.

Approfittando della mancanza di controllo, Kane è riuscito a segnare il secondo, ma ha mandato il suo tiro a lato della rete. E Tuchel ha ritenuto opportuno introdurre Kim Min-jae, uno di quelli convocati all’Allianz Arena, per cambiare modulo a tre difensori centrali, anche per proteggersi da Vinícius. I tedeschi cominciano a sentirsi a proprio agio e riescono a colpire la traversa da calcio d’angolo, nonostante sia in fuorigioco.

Solo il ‘7’ brasiliano ha creato pericolo, ma la polvere era bagnata quando sono entrati gli ultimi dieci minuti. Per questo il Real Madrid ha intrapreso, con il sostegno dei tifosi, il piano della tomba a cielo aperto, a cui il Bayern non ha fatto altro che opporsi. E in questo territorio, come di consueto in Champions League, il 14 volte campione d’Europa è ricorso alla magia del Bernabéu, pareggiando a due minuti dalla fine con un gol di Joselu. Il “nove” madrileno ha agganciato una palla vagante dopo che un Neuer precedentemente imperiale non è riuscito a riceverla.

Il feudo del Real Madrid impazzisce e porta la sua squadra al secondo gol senza bisogno di andare ai supplementari con Joselu, ancora una volta, protagonista. L’attaccante ha confermato di essere ispirato e, in un’azione con diversi rimbalzi, ha completato un passaggio ‘morte’ di Rüdiger – la cui posizione era giusta ma il VAR lo ha confermato -. Dopo l’incertezza con il video arbitraggio, i giocatori del Bernabéu e del Real Madrid sono esplosi di gioia. L’avevano fatto di nuovo, per prendere il biglietto per Wembley.

 
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