Villagers – That Golden Time (2024): artigianato in tempi d’oro.

Recensioni degli album

23 maggio 2024
Autore: David H. Molina “Nikochan”.

I Villagers, guidati da Conor O’Brien, regalano un album bellissimo, delicato e malinconico pieno di paesaggi poetici in ogni angolo.

Sussurri. Piccoli segreti. Parole delicate. Puro artigianato. Conor J O’Brien ha reclutato nuovamente gli abitanti del villaggio, ma questa volta invece di andare alla ricerca degli orsi bruni nei sogni febbrili decide di contemplare il volo dei lepidotteri, ricordando i tempi d’oro. Sì, lo ha fatto di nuovo. Con semplicità e massima delicatezza. In “That Golden Time”, gli abitanti dei villaggi creano una superba raccolta di canzoni, belle e delicate. Se ti è già piaciuto «Sogni di febbre«Quello che sta accadendo adesso è pura magia.

O’Brien è un artigiano della melodia. Un orafo della canzone che attinge tanto da atmosfere pinfloydiane quanto, ad esempio, dal dream-pop di Grizzly Bear… e attenzione, non lo dico io, lo ha detto Conor in un’intervista che, a dirla tutta, , mi ha fatto davvero paura, ma una volta ascoltato l’album non potrei essere più d’accordo. Questo sesto album in studio della band ha tutto ciò che li caratterizza. Non ci ingannano, non vogliono inventare nulla, anche se escono un po’ dalla loro zona di comfort grazie ad una strumentazione moderna e delicata.

I Villagers, guidati da Conor O'Brien, regalano un album bellissimo, delicato e malinconico pieno di paesaggi poetici in ogni angolo.
Conor O’Brien

Fin dal brano di apertura ci rendiamo conto della delicatezza e della cura che è stata messa nelle nuove composizioni, e in “Truly Alone” sentiamo il pianoforte cadere come gocce d’acqua sulla terra bagnata. Che bella cosa! per innamorarci subito della sua voce dolce e calda in “First Respond” che lentamente e come una ninna nanna ci ammalia. La verità è che l’intero album si svolge in quel tono, in quella semplicità vestita di bellissimi arrangiamenti che danno coesione all’intero manufatto, risultando in bellezza, malinconia e un romanticismo sconfitto.

“Voglio quello di cui non ho bisogno”, “You lucky one” e la canzone che dà il nome all’album, “That Golden Time” ne sono buoni esempi. Tre bellissime gemme che non sono le uniche. Ogni canzone ha il suo momento da scoprire, il suo posto delicato grazie alle chitarre acustiche e ai pianoforti piangenti, e quella voce dolce che è un dono per le orecchie. In “Brother Hen” c’è qualcosa di beatlesiano, ma forse è con “No Drama” che colpisce di nuovo nel segno. Orgoglio.

«Dietro il sipario» è il lungo pezzo dell’album che, passando per sonorità jazz, ci porta mano nella mano fino al finale dove la delicata ballata «Money on the mind» dà il tocco finale a ritmo di ninna nanna ad un bellissimo album di ascolto attento e sereno Nessun trucco, nessuna fretta. Intimo e personale. Un piccolo gioiello da godersi in solitudine. Un altro grande album di Conor O’Brien che un giorno sarà riconosciuto per il suo talento e la sua maestria.

Villagers – Quel momento d’oro (2024)

I Villagers, guidati da Conor O'Brien, regalano un album bellissimo, delicato e malinconico pieno di paesaggi poetici in ogni angolo.
Quel periodo d’oro

01.- Veramente solo/ 02.- Primo soccorritore/ 03.- Voglio quello che non mi serve/ 04.- Sei fortunato/ 05.- Quel momento d’oro/ 06.- Ricordo/ 07.- Fratello Gallina/ 08 .- Nessun dramma/ 09.- Dietro quel sipario/ 10.- Soldi in mente

David H.Molina ‘Nikochan’. Regia e scrittura per Exile Sh Magazine

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