“Non è un giornalista che lavora”

“Non è un giornalista che lavora”
“Non è un giornalista che lavora”

Vito Quiles è uno dei volti più visibili della piattaforma Se Acabó la Fiesta, grazie alla quale Alvise Pérez, il cui capo stampa, ha ottenuto tre seggi al Parlamento europeo nelle elezioni del 9 giugno. E’ stato inoltre professionista accreditato come portavoce presso il Congresso dei Deputati. Il ministro dei Trasporti, Óscar Puente, lo ha definito un “sacco di merda” sui social network. Ora, la FAPE (Federazione delle associazioni dei giornalisti di Spagna) ha escluso di dare protezione a Quiles.

“Ciò che è chiaro è che NON è un giornalista attivo, poiché è apparso come candidato nella lista SALF del Parlamento europeo (posizione 57) e lo status di candidato a una carica politica è incompatibile con quello di giornalista attivo”. afferma una dichiarazione rilasciata questo lunedì dall’organizzazione professionale.

La FAPE può rilasciare dichiarazioni di protezione ai professionisti affiliati alle associazioni che la compongono o su questioni generali che riguardano la libertà di espressione, “ma non ai cittadini che non hanno lo status di giornalista”. “La FAPE ritiene pertanto che lo scontro tra il signor Quiles e il ministro dei Trasporti, Óscar Puente, sia un conflitto tra due politici e che non vi sia motivo di accogliere la richiesta di protezione”, si legge nella nota.

L’associazione fa un ulteriore passo avanti, poiché ritiene che Quiles “ha violato sistematicamente il codice etico della FAPE e le sue informazioni non rispettano il principio di veridicità tutelato dall’articolo 20 della Costituzione spagnola”. L’associazione ricorda che Vito Quiles ha un caso aperto per il presunto reato di diffamazione e calunnia.

L’Associazione dei giornalisti parlamentari (APP) aveva già espresso qualche giorno fa il suo dissenso alla presenza di persone legate a partiti politici che lavoravano come giornalisti al Congresso e al Senato, in riferimento alla presenza alle conferenze stampa di Vito Quiles, agitatore di estrema destra , candidato nelle liste del partito Over alle elezioni europee del 9J e capo stampa del suo leader, Alvise Pérez.

“Dall’APP riteniamo che essere iscritti nelle liste di un partito politico, coalizione o gruppo elettorale nonché lavorare o collaborare con qualsiasi partito politico, coalizione o gruppo elettorale sia contrario all’etica della professione giornalistica e, pertanto, incompatibile con l’accesso all’accreditamento come giornalista parlamentare”, spiega il comunicato diffuso dall’associazione.

L’insulto di Óscar Puente

In questa occasione, l’attacco di Puente contro Quiles sui social network è avvenuto dopo che quest’ultimo aveva accusato il primo di essere andato al concerto di Taylor Swift a Madrid qualche settimana fa con un’auto ufficiale, lasciandolo in una zona vietata. «Te lo spiegherò di nuovo, sacco di merda. Quella non è la mia macchina. Né ufficiale né privato. E ti aggiungo altro. Stai trasmettendo la targa di un veicolo della polizia. “Mi assicurerò personalmente che pagherete caro”, ha detto il ministro dei Trasporti.

Al di là del fatto che la FAPE non fornisce protezione a Quiles, assicura che “gli insulti di un funzionario pubblico sono “inappropriati” e sono al di fuori della convivenza e del rispetto che devono prevalere in uno Stato di diritto”. “Chiediamo che se ritieni che i tuoi diritti siano stati violati a causa delle opinioni espresse dal signor Quiles, puoi rivolgerti alla Commissione per i reclami, l’arbitrato e l’etica della FAPE o, in ultima analisi, alle Corti di giustizia”, ​​sottolinea.

“Dalla FAPE invitiamo ancora una volta politici e professionisti ad abbassare il livello di tensione, confronto e insulti che, purtroppo, sono diventati all’ordine del giorno nelle nostre istituzioni e su diversi social network”, si chiude il comunicato.

Apparizione di Vito Quiles

Vito Quiles è comparso giovedì scorso, 13 giugno, davanti al Tribunale d’Istruzione 18 di Siviglia, che lo sta indagando per domande ingiuriose e diffamatorie, a seguito di una denuncia presentata dal segretario generale dell’associazione dei consumatori e utenti Facua, Rubén Sánchez.

Il giorno prima, il giudice aveva chiesto alla polizia di localizzare Quiles. Il giudice ha fatto allusione al suo “arresto” in un’ordinanza, anche se fonti della Corte Superiore di Giustizia dell’Andalusia hanno sostenuto che si è trattato di un “errore” e che ha solo decretato che si scoprisse dove si trovava per convocarlo come imputato.

Sempre durante le proteste davanti alla sede del PSOE a Ferraz, la Polizia Nazionale ha arrestato il capo della stampa di Alvise per disobbedienza e attacco all’autorità, come hanno riferito all’epoca fonti della polizia a elDiario.es.

 
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