Legge base: Satsaid ha chiesto ai deputati di non approvare la privatizzazione della televisione pubblica

Legge base: Satsaid ha chiesto ai deputati di non approvare la privatizzazione della televisione pubblica
Legge base: Satsaid ha chiesto ai deputati di non approvare la privatizzazione della televisione pubblica

Nel bel mezzo del dibattito sulla legge Basi a Deputati, L’Unione Argentina dei Servizi di Televisione, Telecomunicazioni, Audiovisivi, Interattivi e Dati (Satsaid) ha chiesto ai legislatori della Camera Bassa del Congresso di non approvare la privatizzazione della Televisione Pubblica e di intervenire sulla Società Statale sui Contenuti Pubblici (canali Encuentro, Paka Paka, Deportv, Plataforma Contar e ANIMAR MoCap).

“LS82 TV CANAL 7 non è solo la prima e più importante frequenza della televisione argentina, ma una delle prime al mondo. Da allora ha trasmesso ininterrottamente, integrando il nostro Paese e i suoi abitanti, riflettendo le culture regionali e artistiche, le nostre ricchezze naturali, le conquiste scientifiche, le nostre politiche pionieristiche in materia di sanità, istruzione e accesso alle più ampie informazioni che contribuiscono allo sviluppo nazionale attraverso la comunicazione federale“, inizia la dichiarazione, firmata dal segretario generale di Satsaid, Orazio Arreceygor.

Lo indica il documento presentato da Arreceygor La TV pubblica dispone di “269 ripetitori analogici e 100 emittenti televisive digitali che consentono un obiettivo fondamentale di una politica di comunicazione: arrivare dove la televisione privata non arriva per mancanza di redditività“. “È lì che arriva la TV pubblica e integra le popolazioni della campagna e della città. Cioè, crea un senso di patria e di sovranità”, ha aggiunto.

“Un’altra parte molto importante della televisione pubblica argentina è SE Public Contents, che opera nell’ex ESMA (Spazio degli Enti Pubblici per la Memoria e per la Promozione e la Difesa dei Diritti Umani) dal 2012, in base alla convenzione siglata con l’Ente. La collocazione dei segnali nello spazio in cui operava un centro di detenzione clandestino implica un impegno a favore dei diritti umani e della memoria”, ha continuato Arreceygor, sottolineando poi l’importanza di altri canali pubblici: “I canali Encuentro, Paka Paka e Deportv forniscono un servizio di comunicazione audiovisiva la cui missione non è commerciale, ma piuttosto educativa e culturale; e producono produzioni di qualità, sia negli aspetti tecnici e artistici che nei contenuti. Ad esempio, Public Contents SE ha fornito i pezzi audiovisivi per il Museo del Bicentenario, il Museo delle Malvinas e il Museo della Memoria dell’ESMA, inclusi dal 2023 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.”

Verso la fine, il comunicato affermava: “Sia i lavoratori che fanno parte di tutta la televisione pubblica argentina che il nostro sindacato sono sempre disponibili a contribuire con idee basate sulla nostra esperienza empirica per migliorare, tra le altre cose, la produttività dei canali. Dobbiamo sottolineare molto fermamente che siamo totalmente in disaccordo con l’errore di far credere al pubblico che i canali pubblici siano uno spazio di indottrinamento. Un’altra cosa completamente diversa è il pregiudizio politico che ogni amministrazione governativa ha dato nel corso della sua storia e anche oggi, con il quale anche noi non siamo d’accordo. Ciò che vogliamo è una Televisione Pubblica plurale che dia spazio a tutte le espressioni della società argentina senza alcuna distinzione.“.

Satsaid ha ratificato la sua “posizione di non permettere lo svuotamento, la distruzione o la privatizzazione” di questi media, slogan che il popolo argentino ha accompagnato nel corso della storia. “Se ciò accadesse, oggi e domani ci saranno generazioni di argentini che perderanno un così prezioso patrimonio tecnologico, culturale e comunicativo del nostro popolo”, ha aggiunto il sindacato concludendo: “Senza media pubblici non c’è democrazia”.

 
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