La digitalizzazione attira nuove realtà lavorative oltre l’ufficio

La digitalizzazione attira nuove realtà lavorative oltre l’ufficio
La digitalizzazione attira nuove realtà lavorative oltre l’ufficio

La crescente digitalizzazione dell’economia, spinta dalla pandemia, ha creato negli ultimi anni nuove realtà lavorative – telelavoro, nomadi digitali – che sono ancora minoritarie in un Paese come la Spagna, ad alto peso del commercio o dell’ospitalità.

All’inizio del 2020, La Spagna contava 19,1 milioni di iscritti che ogni giorno si recavano al lavoro ed è stato inaugurato un governo di coalizione con un ambizioso programma di riforme sul posto di lavoro.

Il telelavoro era un’opzione minoritaria, il lavoro temporaneo superava il 26% e c’erano circa 60.000 persone nei fascicoli di regolamentazione del lavoro temporaneo (ERTE).

Lo scoppio della pandemia ha reso questi due elementi, Telelavoro ed ERTE, la chiave per salvaguardare l’occupazione Allo stesso tempo, ha avviato una serie di cambiamenti nella realtà lavorativa spagnola che, parallelamente all’avanzamento della digitalizzazione, hanno avuto implicazioni sul mercato immobiliare, sui consumi, sul tempo libero e sull’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Quanto all’ERTE, che copriva 3,1 milioni di lavoratori nel momento peggiore della pandemia, è diventato un elemento di flessibilità del lavoro alternativo al licenziamento, in un Paese che tendeva a distruggere rapidamente l’occupazione in ogni crisi.

Dopo diverse modifiche volte ad adattare le condizioni di questi fascicoli alla mutevole situazione della pandemia, il Governo ha finalmente stabilito con la lPer la riforma del lavoro due possibilità di ERTE e un meccanismo (chiamato RED) per le crisi cicliche o settoriali.

Il boom del telelavoro

Uno dei maggiori cambiamenti degli ultimi anni è stato il telelavoro, una modalità raramente utilizzata in Spagna e che rimane quattro anni dopo, anche se è stata limitata nei giorni e limitata a determinati profili professionali o tipi di aziende, essendo più comune in quelle di grandi dimensioni. misurare.

Alla fine del 2023 Circa 3 milioni di occupati hanno telelavorato occasionalmente o per più della metà delle giornate, pari al 14% del totale.

Questo cambiamento ha influenzato in pieno il mercato degli uffici, che continua ad adattarsi a queste modalità ibride e che nel 2023 ha subito una diminuzione degli investimenti del 53%.

Insieme a questo è emersa la figura dei nomadi digitali, una tipologia di lavoro che attrae soprattutto i giovani, sia “freelance” (lavoratori autonomi) che dipendenti, di profili tecnologici e dai paesi nordici per i quali la Spagna è diventata una delle destinazioni preferite.

Questi movimenti, ancora minoritari, hanno anche aperto il dibattito sull’impatto sui prezzi delle case – con città come Malaga dove sono saliti alle stelle dal 2020 -, sul commercio locale o su alcuni modelli di ristorazione, che hanno visto un calo dei menù tradizionali il giorno.

Di fronte a tutto ciò, il commercio elettronico ha raggiunto livelli mai visti prima in Spagna con 21.803 milioni di euro fatturati tra luglio e settembre del 2023, il 15,2% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un dato mai raggiunto da questo canale di acquisto per un trimestre.

Lavoro su piattaforme e Intelligenza Artificiale (AI)

In questo contesto, anche il lavoro sulle piattaforme ha acquisito particolare rilevanza.

Si tratta di un modo di organizzare il lavoro basato sulla figura del lavoratore autonomo, ma con regole fissate dall’azienda e peso speciale di algoritmi, che ha come principali esponenti i cosiddetti “riders” (addetti alle consegne in bicicletta).

In Spagna è stata approvata una legge che istituisce la status di dipendenti dei “riders” sebbene la sua applicazione abbia sollevato problemi tra diverse aziende.

In Europa sono state approvate anche norme che ampliano la presunzione di occupazione e chiedono maggiore trasparenza l’uso di algoritmitanto da farne una delle grandi sfide per l’occupazione insieme all’emergere dell’intelligenza artificiale (AI).

Secondo un’analisi della società di consulenza Accenture, quasi il 73% delle aziende mondiali dà priorità all’intelligenza artificiale rispetto ad altri investimenti digitali.

Per quanto riguarda l’impatto sull’occupazione, studi e proiezioni indicano tanto la distruzione di posti di lavoro quanto la creazione di nuovi associati all’intelligenza artificiale e mettono in guardia dai rischi di ambienti di lavoro sempre più dispersi e deregolamentati.

In questo contesto di cambiamenti, Il mercato del lavoro spagnolo ha mostrato una forte ripresa. Dopo la pandemia, in Spagna si sono aggiunti in media 1,9 milioni di iscritti, con un ruolo speciale per le donne in questa creazione di posti di lavoro.

Occupano il 60% dei nuovi posti di lavoro creati negli ultimi quattro anni, raggiungendo quasi 10 milioni di iscritti.

E che dopo aver approvato nel 2021 una riforma del lavoro che ha ridotto il lavoro temporaneo al 12,7% e promosso la figura del lavoro a tempo indeterminato discontinuo, una modalità ha generato polemiche con richieste al Governo di fornire maggiori dettagli sui lavoratori in periodi di inattività.

Guardando al futuro: nuovi posti di lavoro e orari di lavoro

Un altro dei dibattiti aperti è stato quello sugli usi del tempo con un progetto pilota per le 32 ore settimanali non ancora avviato e l’impegno a ridurre la giornata lavorativa a 37,5 ore settimanali senza riduzione salariale, misura che interesserebbe più di 12 milioni di lavoratori dipendenti.

Un recente rapporto della Banca di Spagna ha chiesto flessibilità nella riduzione dell’orario di lavoro per legge in modo che le aziende “possano adattare le ore lavorate alle loro condizioni specifiche”, evitando così effetti negativi sul costo del lavoro, sulla produttività e sul livello aggregato di occupazione attività.

In questo contesto, lo squilibrio tra domanda e offerta è peggiorato negli ultimi anni, facendo aumentare il numero di posti vacanti dai 101.009 di fine 2019, secondo il Quarterly Labour Cost Survey dell’INE, a un massimo nel terzo trimestre del 2023 con 155.797 e poi ridurre leggermente.

Sebbene diversi rapporti indichino profili STEM (scienziati, tecnologia, ingegneri e matematici), anche loro Colpisce settori ad alta intensità di manodopera non qualificata, come l’edilizia o l’ospitalità.




 
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